Comunicare per essere®, la comunicazione valoriale che ti permette di manifestarti, di essere, di relazionarti, seguendo sempre i massimi valori che ispirano la tua vita. Un approccio dialogico, relazionale, generativo, applicato alla vita quotidiana, che accompagna e sostiene la tua evoluzione e la strada della massima espressione di te. Pensare bene per vivere bene. Agire bene per creare valore. Fare le scelte giuste, capire quali siano, impegnarti per raggiungerle. Come dare il meglio di ...
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PODCAST. NOVITA’ PER LA MANO BIONICA, MUSICA ANTI DEPRESSIONE POST PARTUM, CAMPAGNA SESSUALITA’ E TUMORE AL SENO CON CLAUDIA GERINI
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Oggi si parla di mano bionica e di un’innovativa interfaccia uomo-macchina, di musica contro la depressione post partum e infine di una nuova campagna su sessualità e tumore al seno metastatico.
CONTROLLARE LA MANO BIONICA CON L’INTERFACCIA UOMO-MACCHINA
Per la prima volta, una protesi bionica è stata integrata in modo permanente con il sistema scheletrico e nervoso di una paziente grazie a un’innovativa interfaccia uomo-macchina osseointegrata, impiantata in una donna svedese che aveva perso la mano destra in un incidente agricolo. L’interfaccia è stata collegata direttamente ai muscoli e nervi residui della paziente, permettendole di controllare in maniera naturale una mano bionica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Robotics ed è il risultato finale del progetto europeo DeTOP, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Questa ricerca ha significato molto, perché mi ha dato una vita migliore” è il commento di Karin, la donna che ha sperimentato la nuova tecnologia. La vita di Karin ha subito una svolta drammatica quando, più di 20 anni fa, un incidente agricolo le ha portato via il braccio destro. Da allora ha sopportato un dolore lancinante all'arto fantasma. L’interfaccia meccanica con l’arto residuo e l’affidabilità del controllo sono due delle maggiori sfide nella sostituzione degli arti artificiali. Per questi motivi, spesso le persone che hanno perso un arto rifiutano anche le protesi più sofisticate disponibili in commercio, le quali risultano dolorose quando indossate e con uno scarso livello di controllabilità. Un gruppo multidisciplinare di ingegneri e chirurghi ha risolto questi problemi sviluppando un'interfaccia uomo-macchina che consente di fissare comodamente la protesi allo scheletro dell'utente tramite osseointegrazione, consentendo al contempo il collegamento elettrico con il sistema nervoso tramite elettrodi impiantati nei nervi e nei muscoli.
OMS, LA MUSICA ANTI DEPRESSIONE POST PARTUM
L'Unità Behavioural and Cultural Insights dell'Ufficio Regionale per l'Europa dell’OMS ha ospitato un incontro di un giorno dedicato al ruolo delle arti nell'assistenza sanitaria, con uno studio pilota multinazionale intitolato "Music and Motherhood", un intervento artistico a sostegno delle madri che soffrono di depressione post partum, coordinato in Italia dall'Istituto Superiore di Sanità. L'evento è stato realizzato in collaborazione con il Jameel Arts and Health Lab della New York University e con il sostegno della Regione della Danimarca Centrale. Intrecciando musica, disegno dal vivo, poesia e pause artistiche tra una tavola rotonda, presentazioni e momenti di discussione di gruppo, l'incontro ha approfondito il potenziale della cultura e delle arti nel sostenere i sistemi sanitari e migliorare la salute e il benessere. Tra i partecipanti responsabili delle politiche culturali e sanitarie, esperti globali del settore, partner di progetto e, naturalmente, operatori artistici: dai musicisti agli artisti visivi, dai ballerini, ai poeti, ai clown ospedalieri. Costruito intorno a incontri di canto di gruppo specificamente concepiti per le madri con sintomi di disagio emotivo nei periodo postnatale, il progetto è stato condotto in tre Stati membri dell'Organizzazione mondiale della sanità in Europa (Romania, Italia e Danimarca) per valutare la fattibilità dell'attuazione dell'intervento in diversi contesti culturali.
SESSUALITÀ E TUMORE AL SENO METASTATICO: PARLARNE SI PUÒ
E’ stata presentata a Milano “La voce dell’intimità”, un’iniziativa promossa da Pfizer e realizzata in collaborazione con le associazioni Europa Donna Italia e Komen Italia, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e l’informazione sul tema della sessualità nelle donne affette da tumore al seno metastatico. Un tema di rilevanza crescente, come emerso anche da una serie di focus group, con diverse pazienti, organizzati da Europa Donna. Le conversazioni hanno portato alla luce le difficoltà e i bisogni delle pazienti, che vivono l’esperienza della malattia e, allo stesso tempo, la necessità e il desiderio di essere aiutate e guidate, di trovare le parole per affrontare anche questo aspetto così importante per il benessere psico-fisico della persona. La salute sessuale è spesso il fanalino di coda di una lunga serie di altre priorità, ma non perché non rappresenti un problema: se ne parla poco, nella maggior parte dei casi si tace, all’interno della coppia e con i medici. Un silenzio che, a volte, nemmeno i clinici sanno affrontare. In questo scenario Pfizer, impegnata nel miglioramento della salute e del benessere delle persone con storia tumore, ha scelto di promuovere proprio nel mese di ottobre, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la campagna “La voce dell’intimità, Sessualità e tumore al seno: parlarne si può”, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e fare informazione sul tema della sessualità nelle donne con tumore al seno metastatico. L’iniziativa nasce dall’esigenza di aiutare queste donne a rompere il silenzio su un tema così importante per il loro benessere come persone, aprendosi liberamente e senza imbarazzo con gli specialisti. La campagna parte il 13 ottobre in occasione della Giornata Nazionale per il tumore al seno metastatico. Prima attività: la diffusione su canali digital e social di un video, che vede protagoniste 2 pazienti in dialogo tra loro e con un team multidisciplinare di esperti. Testimone discreta e guida delle conversazioni l’attrice Claudia Gerini, che ha fatto suoi gli obiettivi di questa iniziativa. Ascoltiamola.
Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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CONTROLLARE LA MANO BIONICA CON L’INTERFACCIA UOMO-MACCHINA
Per la prima volta, una protesi bionica è stata integrata in modo permanente con il sistema scheletrico e nervoso di una paziente grazie a un’innovativa interfaccia uomo-macchina osseointegrata, impiantata in una donna svedese che aveva perso la mano destra in un incidente agricolo. L’interfaccia è stata collegata direttamente ai muscoli e nervi residui della paziente, permettendole di controllare in maniera naturale una mano bionica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Robotics ed è il risultato finale del progetto europeo DeTOP, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Questa ricerca ha significato molto, perché mi ha dato una vita migliore” è il commento di Karin, la donna che ha sperimentato la nuova tecnologia. La vita di Karin ha subito una svolta drammatica quando, più di 20 anni fa, un incidente agricolo le ha portato via il braccio destro. Da allora ha sopportato un dolore lancinante all'arto fantasma. L’interfaccia meccanica con l’arto residuo e l’affidabilità del controllo sono due delle maggiori sfide nella sostituzione degli arti artificiali. Per questi motivi, spesso le persone che hanno perso un arto rifiutano anche le protesi più sofisticate disponibili in commercio, le quali risultano dolorose quando indossate e con uno scarso livello di controllabilità. Un gruppo multidisciplinare di ingegneri e chirurghi ha risolto questi problemi sviluppando un'interfaccia uomo-macchina che consente di fissare comodamente la protesi allo scheletro dell'utente tramite osseointegrazione, consentendo al contempo il collegamento elettrico con il sistema nervoso tramite elettrodi impiantati nei nervi e nei muscoli.
OMS, LA MUSICA ANTI DEPRESSIONE POST PARTUM
L'Unità Behavioural and Cultural Insights dell'Ufficio Regionale per l'Europa dell’OMS ha ospitato un incontro di un giorno dedicato al ruolo delle arti nell'assistenza sanitaria, con uno studio pilota multinazionale intitolato "Music and Motherhood", un intervento artistico a sostegno delle madri che soffrono di depressione post partum, coordinato in Italia dall'Istituto Superiore di Sanità. L'evento è stato realizzato in collaborazione con il Jameel Arts and Health Lab della New York University e con il sostegno della Regione della Danimarca Centrale. Intrecciando musica, disegno dal vivo, poesia e pause artistiche tra una tavola rotonda, presentazioni e momenti di discussione di gruppo, l'incontro ha approfondito il potenziale della cultura e delle arti nel sostenere i sistemi sanitari e migliorare la salute e il benessere. Tra i partecipanti responsabili delle politiche culturali e sanitarie, esperti globali del settore, partner di progetto e, naturalmente, operatori artistici: dai musicisti agli artisti visivi, dai ballerini, ai poeti, ai clown ospedalieri. Costruito intorno a incontri di canto di gruppo specificamente concepiti per le madri con sintomi di disagio emotivo nei periodo postnatale, il progetto è stato condotto in tre Stati membri dell'Organizzazione mondiale della sanità in Europa (Romania, Italia e Danimarca) per valutare la fattibilità dell'attuazione dell'intervento in diversi contesti culturali.
SESSUALITÀ E TUMORE AL SENO METASTATICO: PARLARNE SI PUÒ
E’ stata presentata a Milano “La voce dell’intimità”, un’iniziativa promossa da Pfizer e realizzata in collaborazione con le associazioni Europa Donna Italia e Komen Italia, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e l’informazione sul tema della sessualità nelle donne affette da tumore al seno metastatico. Un tema di rilevanza crescente, come emerso anche da una serie di focus group, con diverse pazienti, organizzati da Europa Donna. Le conversazioni hanno portato alla luce le difficoltà e i bisogni delle pazienti, che vivono l’esperienza della malattia e, allo stesso tempo, la necessità e il desiderio di essere aiutate e guidate, di trovare le parole per affrontare anche questo aspetto così importante per il benessere psico-fisico della persona. La salute sessuale è spesso il fanalino di coda di una lunga serie di altre priorità, ma non perché non rappresenti un problema: se ne parla poco, nella maggior parte dei casi si tace, all’interno della coppia e con i medici. Un silenzio che, a volte, nemmeno i clinici sanno affrontare. In questo scenario Pfizer, impegnata nel miglioramento della salute e del benessere delle persone con storia tumore, ha scelto di promuovere proprio nel mese di ottobre, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la campagna “La voce dell’intimità, Sessualità e tumore al seno: parlarne si può”, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e fare informazione sul tema della sessualità nelle donne con tumore al seno metastatico. L’iniziativa nasce dall’esigenza di aiutare queste donne a rompere il silenzio su un tema così importante per il loro benessere come persone, aprendosi liberamente e senza imbarazzo con gli specialisti. La campagna parte il 13 ottobre in occasione della Giornata Nazionale per il tumore al seno metastatico. Prima attività: la diffusione su canali digital e social di un video, che vede protagoniste 2 pazienti in dialogo tra loro e con un team multidisciplinare di esperti. Testimone discreta e guida delle conversazioni l’attrice Claudia Gerini, che ha fatto suoi gli obiettivi di questa iniziativa. Ascoltiamola.
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CONTROLLARE LA MANO BIONICA CON L’INTERFACCIA UOMO-MACCHINA
Per la prima volta, una protesi bionica è stata integrata in modo permanente con il sistema scheletrico e nervoso di una paziente grazie a un’innovativa interfaccia uomo-macchina osseointegrata, impiantata in una donna svedese che aveva perso la mano destra in un incidente agricolo. L’interfaccia è stata collegata direttamente ai muscoli e nervi residui della paziente, permettendole di controllare in maniera naturale una mano bionica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Robotics ed è il risultato finale del progetto europeo DeTOP, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Questa ricerca ha significato molto, perché mi ha dato una vita migliore” è il commento di Karin, la donna che ha sperimentato la nuova tecnologia. La vita di Karin ha subito una svolta drammatica quando, più di 20 anni fa, un incidente agricolo le ha portato via il braccio destro. Da allora ha sopportato un dolore lancinante all'arto fantasma. L’interfaccia meccanica con l’arto residuo e l’affidabilità del controllo sono due delle maggiori sfide nella sostituzione degli arti artificiali. Per questi motivi, spesso le persone che hanno perso un arto rifiutano anche le protesi più sofisticate disponibili in commercio, le quali risultano dolorose quando indossate e con uno scarso livello di controllabilità. Un gruppo multidisciplinare di ingegneri e chirurghi ha risolto questi problemi sviluppando un'interfaccia uomo-macchina che consente di fissare comodamente la protesi allo scheletro dell'utente tramite osseointegrazione, consentendo al contempo il collegamento elettrico con il sistema nervoso tramite elettrodi impiantati nei nervi e nei muscoli.
OMS, LA MUSICA ANTI DEPRESSIONE POST PARTUM
L'Unità Behavioural and Cultural Insights dell'Ufficio Regionale per l'Europa dell’OMS ha ospitato un incontro di un giorno dedicato al ruolo delle arti nell'assistenza sanitaria, con uno studio pilota multinazionale intitolato "Music and Motherhood", un intervento artistico a sostegno delle madri che soffrono di depressione post partum, coordinato in Italia dall'Istituto Superiore di Sanità. L'evento è stato realizzato in collaborazione con il Jameel Arts and Health Lab della New York University e con il sostegno della Regione della Danimarca Centrale. Intrecciando musica, disegno dal vivo, poesia e pause artistiche tra una tavola rotonda, presentazioni e momenti di discussione di gruppo, l'incontro ha approfondito il potenziale della cultura e delle arti nel sostenere i sistemi sanitari e migliorare la salute e il benessere. Tra i partecipanti responsabili delle politiche culturali e sanitarie, esperti globali del settore, partner di progetto e, naturalmente, operatori artistici: dai musicisti agli artisti visivi, dai ballerini, ai poeti, ai clown ospedalieri. Costruito intorno a incontri di canto di gruppo specificamente concepiti per le madri con sintomi di disagio emotivo nei periodo postnatale, il progetto è stato condotto in tre Stati membri dell'Organizzazione mondiale della sanità in Europa (Romania, Italia e Danimarca) per valutare la fattibilità dell'attuazione dell'intervento in diversi contesti culturali.
SESSUALITÀ E TUMORE AL SENO METASTATICO: PARLARNE SI PUÒ
E’ stata presentata a Milano “La voce dell’intimità”, un’iniziativa promossa da Pfizer e realizzata in collaborazione con le associazioni Europa Donna Italia e Komen Italia, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e l’informazione sul tema della sessualità nelle donne affette da tumore al seno metastatico. Un tema di rilevanza crescente, come emerso anche da una serie di focus group, con diverse pazienti, organizzati da Europa Donna. Le conversazioni hanno portato alla luce le difficoltà e i bisogni delle pazienti, che vivono l’esperienza della malattia e, allo stesso tempo, la necessità e il desiderio di essere aiutate e guidate, di trovare le parole per affrontare anche questo aspetto così importante per il benessere psico-fisico della persona. La salute sessuale è spesso il fanalino di coda di una lunga serie di altre priorità, ma non perché non rappresenti un problema: se ne parla poco, nella maggior parte dei casi si tace, all’interno della coppia e con i medici. Un silenzio che, a volte, nemmeno i clinici sanno affrontare. In questo scenario Pfizer, impegnata nel miglioramento della salute e del benessere delle persone con storia tumore, ha scelto di promuovere proprio nel mese di ottobre, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la campagna “La voce dell’intimità, Sessualità e tumore al seno: parlarne si può”, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e fare informazione sul tema della sessualità nelle donne con tumore al seno metastatico. L’iniziativa nasce dall’esigenza di aiutare queste donne a rompere il silenzio su un tema così importante per il loro benessere come persone, aprendosi liberamente e senza imbarazzo con gli specialisti. La campagna parte il 13 ottobre in occasione della Giornata Nazionale per il tumore al seno metastatico. Prima attività: la diffusione su canali digital e social di un video, che vede protagoniste 2 pazienti in dialogo tra loro e con un team multidisciplinare di esperti. Testimone discreta e guida delle conversazioni l’attrice Claudia Gerini, che ha fatto suoi gli obiettivi di questa iniziativa. Ascoltiamola.
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SESSUALITÀ E TUMORE AL SENO METASTATICO: PARLARNE SI PUÒ
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