Squid Game is back, and so is Player 456. In the gripping Season 2 premiere, Player 456 returns with a vengeance, leading a covert manhunt for the Recruiter. Hosts Phil Yu and Kiera Please dive into Gi-hun’s transformation from victim to vigilante, the Recruiter’s twisted philosophy on fairness, and the dark experiments that continue to haunt the Squid Game. Plus, we touch on the new characters, the enduring trauma of old ones, and Phil and Kiera go head-to-head in a game of Ddakjji. Finally, our resident mortician, Lauren Bowser is back to drop more truth bombs on all things death. SPOILER ALERT! Make sure you watch Squid Game Season 2 Episode 1 before listening on. Let the new games begin! IG - @SquidGameNetflix X (f.k.a. Twitter) - @SquidGame Check out more from Phil Yu @angryasianman , Kiera Please @kieraplease and Lauren Bowser @thebitchinmortician on IG Listen to more from Netflix Podcasts . Squid Game: The Official Podcast is produced by Netflix and The Mash-Up Americans.…
Player FM - Internet Radio Done Right
Checked 5d ago
เพิ่มแล้วเมื่อ fourปีที่ผ่านมา
เนื้อหาจัดทำโดย Antonio Quaglietta เนื้อหาพอดแคสต์ทั้งหมด รวมถึงตอน กราฟิก และคำอธิบายพอดแคสต์ได้รับการอัปโหลดและจัดหาให้โดยตรงจาก Antonio Quaglietta หรือพันธมิตรแพลตฟอร์มพอดแคสต์ของพวกเขา หากคุณเชื่อว่ามีบุคคลอื่นใช้งานที่มีลิขสิทธิ์ของคุณโดยไม่ได้รับอนุญาต คุณสามารถปฏิบัติตามขั้นตอนที่แสดงไว้ที่นี่ https://th.player.fm/legal
Player FM - แอป Podcast
ออฟไลน์ด้วยแอป Player FM !
ออฟไลน์ด้วยแอป Player FM !
พอดคาสต์ที่ควรค่าแก่การฟัง
สปอนเซอร์
Episodio 319: Liberati dal peso del dovere
Manage episode 452643304 series 2783859
เนื้อหาจัดทำโดย Antonio Quaglietta เนื้อหาพอดแคสต์ทั้งหมด รวมถึงตอน กราฟิก และคำอธิบายพอดแคสต์ได้รับการอัปโหลดและจัดหาให้โดยตรงจาก Antonio Quaglietta หรือพันธมิตรแพลตฟอร์มพอดแคสต์ของพวกเขา หากคุณเชื่อว่ามีบุคคลอื่นใช้งานที่มีลิขสิทธิ์ของคุณโดยไม่ได้รับอนุญาต คุณสามารถปฏิบัติตามขั้นตอนที่แสดงไว้ที่นี่ https://th.player.fm/legal
Come liberarti dal peso dei 'devo' e vivere con libertà
Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dai mille devo della vita? Perchè ci accade tanto spesso? Qual è il ruolo dei devo nella nostra mente e come influenzano il nostro modo di vivere?
devo rappresentano un ostacolo ai nostri voglio, creando stress, senso di inadeguatezza e stanchezza. Ma come funzionano davvero? Che cosa sono i "devo"?
I devo nascono da un dovere principale, spesso radicato nella nostra infanzia, e si moltiplicano in una rete di obblighi:
Questa spirale produce stanchezza, insoddisfazione e ci allontana dal momento presente.
Cerchiamo di intervenire, ma spesso agiamo sul livello sbagliato, quello superficiale del comportamento, senza lavorare sulle radici profonde.
Come passare dai "devo" ai "voglio"?
Per liberarsi bisogna lavorare sui doveri iniziali, quelli legati al nostro modo di percepire noi stessi e il mondo. Con questo cambio, si trasformano i doveri in scelte consapevoli:
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support.
…
continue reading
Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dai mille devo della vita? Perchè ci accade tanto spesso? Qual è il ruolo dei devo nella nostra mente e come influenzano il nostro modo di vivere?
devo rappresentano un ostacolo ai nostri voglio, creando stress, senso di inadeguatezza e stanchezza. Ma come funzionano davvero? Che cosa sono i "devo"?
I devo nascono da un dovere principale, spesso radicato nella nostra infanzia, e si moltiplicano in una rete di obblighi:
- Doveri derivati: obblighi che si sviluppano a cascata.
- Doveri compensativi: tentativi di riparare quello che pensiamo di non aver fatto abbastanza.
- Doveri riparativi: obblighi autoimposti per sistemare le nostre mancanze percepite.
Questa spirale produce stanchezza, insoddisfazione e ci allontana dal momento presente.
Cerchiamo di intervenire, ma spesso agiamo sul livello sbagliato, quello superficiale del comportamento, senza lavorare sulle radici profonde.
Come passare dai "devo" ai "voglio"?
Per liberarsi bisogna lavorare sui doveri iniziali, quelli legati al nostro modo di percepire noi stessi e il mondo. Con questo cambio, si trasformano i doveri in scelte consapevoli:
- Dai doveri derivati si passa alle decisioni libere.
- Dai doveri compensativi si arriva all’accettazione.
- Dai doveri riparativi si accede a una vera crescita interiore.
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support.
325 ตอน
Manage episode 452643304 series 2783859
เนื้อหาจัดทำโดย Antonio Quaglietta เนื้อหาพอดแคสต์ทั้งหมด รวมถึงตอน กราฟิก และคำอธิบายพอดแคสต์ได้รับการอัปโหลดและจัดหาให้โดยตรงจาก Antonio Quaglietta หรือพันธมิตรแพลตฟอร์มพอดแคสต์ของพวกเขา หากคุณเชื่อว่ามีบุคคลอื่นใช้งานที่มีลิขสิทธิ์ของคุณโดยไม่ได้รับอนุญาต คุณสามารถปฏิบัติตามขั้นตอนที่แสดงไว้ที่นี่ https://th.player.fm/legal
Come liberarti dal peso dei 'devo' e vivere con libertà
Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dai mille devo della vita? Perchè ci accade tanto spesso? Qual è il ruolo dei devo nella nostra mente e come influenzano il nostro modo di vivere?
devo rappresentano un ostacolo ai nostri voglio, creando stress, senso di inadeguatezza e stanchezza. Ma come funzionano davvero? Che cosa sono i "devo"?
I devo nascono da un dovere principale, spesso radicato nella nostra infanzia, e si moltiplicano in una rete di obblighi:
Questa spirale produce stanchezza, insoddisfazione e ci allontana dal momento presente.
Cerchiamo di intervenire, ma spesso agiamo sul livello sbagliato, quello superficiale del comportamento, senza lavorare sulle radici profonde.
Come passare dai "devo" ai "voglio"?
Per liberarsi bisogna lavorare sui doveri iniziali, quelli legati al nostro modo di percepire noi stessi e il mondo. Con questo cambio, si trasformano i doveri in scelte consapevoli:
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support.
…
continue reading
Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dai mille devo della vita? Perchè ci accade tanto spesso? Qual è il ruolo dei devo nella nostra mente e come influenzano il nostro modo di vivere?
devo rappresentano un ostacolo ai nostri voglio, creando stress, senso di inadeguatezza e stanchezza. Ma come funzionano davvero? Che cosa sono i "devo"?
I devo nascono da un dovere principale, spesso radicato nella nostra infanzia, e si moltiplicano in una rete di obblighi:
- Doveri derivati: obblighi che si sviluppano a cascata.
- Doveri compensativi: tentativi di riparare quello che pensiamo di non aver fatto abbastanza.
- Doveri riparativi: obblighi autoimposti per sistemare le nostre mancanze percepite.
Questa spirale produce stanchezza, insoddisfazione e ci allontana dal momento presente.
Cerchiamo di intervenire, ma spesso agiamo sul livello sbagliato, quello superficiale del comportamento, senza lavorare sulle radici profonde.
Come passare dai "devo" ai "voglio"?
Per liberarsi bisogna lavorare sui doveri iniziali, quelli legati al nostro modo di percepire noi stessi e il mondo. Con questo cambio, si trasformano i doveri in scelte consapevoli:
- Dai doveri derivati si passa alle decisioni libere.
- Dai doveri compensativi si arriva all’accettazione.
- Dai doveri riparativi si accede a una vera crescita interiore.
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support.
325 ตอน
ทุกตอน
×1 Episodio 325: Come imparare ad amarsi. 1:17:51
1:17:51
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:17:51Ti sei mai chiesto/a come cambierebbe la tua vita se imparassi DAVVERO ad amare te stesso/a? In questo video, insieme a Chantal Dejean, abbiamo esplorato il vero significato dell'amore per se stessi, ben oltre le aspettative degli altri. Il non amarsi spesso non è una nostra scelta, ma una reazione al giudizio altrui. Quando cambiamo il nostro sguardo verso noi stessi, il parere degli altri perde importanza. Cosa ci impedisce di volerci bene davvero? È la mancanza d'amore verso noi stessi, o è piuttosto lo sguardo degli altri che ci fa sentire inadeguati? In un mondo basato sul giudizio e sulla competizione, trovare la propria strada significa imparare a volersi bene, senza dover rispondere a criteri esterni. Amare se stessi non significa sentirsi il numero uno, ma accettarsi nella propria autenticità. Scoprire il nostro talento non è facile, ma è il percorso che porta al nostro risveglio. La via spesso non è immediatamente visibile, ma può rivelarsi attraverso piccoli segni, incontri o messaggi che ci guidano verso la nostra essenza. In questo video, abbiamo approfondito come riconoscere il nostro talento, consolidare le nostre basi e costruire una solida identità. Quando ci sentiamo bene con noi stessi e in armonia con il nostro scopo, allora abbiamo trovato la strada giusta. Come liberarsi dai condizionamenti esterni e iniziare il viaggio verso il vero amore per te stesso? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
Quanto è importante conoscere se stessi? Conoscere se stessi è essenziale per una vita attiva e dinamica, ma non è così semplice. Spesso, infatti, si confonde il conoscere se stessi con il costruirsi un'immagine ideale di sé, che risponde alle aspettative di genitori, società o religione. Questo porta a conflitti interni tra ciò che si è realmente e l'immagine ideale che si tenta di raggiungere. Conoscere se stessi, invece, è un'indagine continua che porta alla luce le motivazioni autentiche che ci guidano, senza necessariamente trovare una certezza assoluta. Il discorso include un brano che parla dell'importanza di indagare continuamente il proprio agire e le motivazioni, senza cercare definizioni statiche di sé. Ogni azione è spinta da molteplici cause, e il riconoscimento di questa complessità porta a una maggiore consapevolezza e ad un allontanamento dal bisogno di certezze rigide, che finisce per cristallizzare la nostra natura dinamica. E' importante abituarsi ad esaminare le azioni e a scoprire più di una motivazione per ogni comportamento, accettando la complessità del proprio mondo interiore. Questo processo, anche se non porta a certezze definitive, permette di fluire con la vita e di sentirsi vivi, libero dalle maschere che ci si costruisce. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
1 Episodio 323 - Lo spirito del Natale: come risvegliare la tua luce interiore 1:05:16
1:05:16
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:05:16E se scoprissimo che dentro ognuno di noi c’è già una luce pronta a splendere? Con Fra' Stefano Bordignon, in questa puntata speciale dedicata al Natale, abbiamo dialogato su come il Natale sia un momento di rinascita spirituale e di riflessione che cambia nel tempo, e può essere considerato un dono da accogliere con consapevolezza. E' importante anche la valenza simbolica e spirituale della festa, che va oltre i dettagli concreti. Il Natale è visto come un evento che unisce spirito e materia, rappresentato dalla nascita di Gesù come simbolo di luce e rinnovamento. Abbiamo parlato dei simboli legati al Natale, come la grotta, la stella cometa, e la figura di Maria e Giuseppe, che incarnano valori universali di umiltà, protezione, e rinascita interiore. Gesù viene è una figura straordinaria che, attraverso la sua coerenza e il suo esempio, ispira un nuovo modello di umanità, in cui spiritualità e vita quotidiana si uniscono. Il Natale rappresenta non solo un evento storico ma anche un richiamo universale al potenziale di trasformazione e crescita insito in ognuno di noi. È un tempo per riscoprire valori interiori e creare una connessione profonda con gli altri. Cosa rappresenta per te il Natale? Auguro a ciascuno di voi un buon Natale di rinascita spirituale! Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
1 Episodio 322 - Il dono delle differenze. Maschile e femminile in dialogo con Erica Poli 1:16:05
1:16:05
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:16:05Hai mai pensato a quanto maschile e femminile siano due lati di una stessa medaglia? Non opposti, ma complementari. In questa diretta con Erica Poli, medico psichiatra, psicoterapeuta e counselor, abbiamo parlato delle dinamiche attuali tra energie maschili e femminili, osservando come siano mutate nel tempo e il loro impatto nelle relazioni e nella società. Oggi le donne spesso cercano di abbracciare caratteristiche tradizionalmente maschili, mentre gli uomini faticano a connettersi con la loro parte femminile. Questo squilibrio genera conflitti e difficoltà nel dialogo autentico tra i generi. E' importante riconoscere che maschile e femminile sono energie complementari, necessarie entrambe e presenti in ogni individuo. La società trasmette stereotipi sbilanciati, privando spesso sia uomini che donne di una conoscenza profonda e armoniosa delle loro identità. La pressione sociale su donne e uomini può portare a dipendenze tossiche o all'adozione di ruoli forzati. Maschile e femminile, se equilibrati, possono convivere e arricchirsi reciprocamente, dando vita a relazioni più sane. La dipendenza sana viene definita come una connessione reciproca che valorizza entrambi i partner, senza annullare l'identità individuale. Le donne inoltre hanno la necessità di riappropriarsi del proprio potere femminile, evitando di cadere in compromessi che ne limitano la libertà o l'autodeterminazione. Il femminile, inteso come un’energia potente e divina, deve essere vissuto e celebrato senza subordinarsi a stereotipi o pressioni sociali. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
1 Episodio 321 - Pigrizia o paura: scopri come ritrovare energia e motivazione 1:03:47
1:03:47
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:03:47Ti capita mai di sentirsi bloccato e sopraffatto dalla pigrizia? La pigrizia è una condizione umana sempre in agguato, un atteggiamento che può apparire come semplice apatia o indolenza, ma che spesso nasconde significati più profondi. Da uno stato di mancanza di energia può evolvere fino all’apatia vera e propria, lasciandoci con la sensazione che ci manchi qualcosa. A volte, la pigrizia è un segnale prezioso: è il modo del nostro corpo e della nostra mente di dirci che abbiamo bisogno di fermarci e ricaricarci. In una routine statica, dominata dalla cultura del “fare”, ci dimentichiamo che la passività può avere un ruolo funzionale. È un campanello d’allarme dello stress e, se ascoltata, può aiutarci a riconnetterci con i nostri bisogni profondi. Immaginiamo la pigrizia come un bambino che richiede attenzione e comprensione. Spesso, invece di ascoltarla, cerchiamo di scacciarla o ignorarla, ma questo è l’errore peggiore che possiamo fare. Accogliere la pigrizia significa chiederci perché si manifesta e quale messaggio ci sta portando. Spesso la pigrizia è associata all'idea di mancanza di motivazione. La motivazione nasce da una connessione emotiva verso qualcosa che riteniamo significativo. Quando non riusciamo a motivarci, spesso è perché ciò che dobbiamo fare non rispecchia i nostri valori o obiettivi di vita. È una disconnessione: il compito ci appare distante da ciò che ci interessa davvero, come la ricerca di apprezzamento degli altri o un guadagno puramente materiale. Dietro la pigrizia si nascondono spesso due grandi paure: la paura di fallire e la paura di riuscire. E, sorprendentemente, è quest’ultima a prevalere. Riuscire significa affrontare il cambiamento, uscire dalla zona di comfort e affrontare nuove responsabilità, e questo può spaventarci. La chiave per superare la pigrizia è iniziare con poco. Piccole azioni minimali sono sufficienti per creare slancio. Come un piccolo ingranaggio che avvia una grande macchina, anche il più piccolo passo può portarti verso il cambiamento e ridarti l’energia per andare avanti. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
1 Episodio 320 - Scopri la forza della libertà (domande e risposte) 1:06:02
1:06:02
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:06:02La libertà è un valore fondamentale, ma per comprenderla davvero dobbiamo andare oltre l'idea superficiale di spontaneità o assenza di maschere. Non si tratta di non avere paure o condizionamenti, ma di essere consapevoli di essi. La libertà consiste nel vedere i propri limiti, accettarli e agire nonostante essi, scegliendo consapevolmente e riconoscendo le conseguenze delle nostre azioni. Questa consapevolezza non è gratuita: la libertà ha un prezzo, che può sembrare insostenibile se ci lasciamo dominare dalle nostre paure o dal nostro lato infantile. Tuttavia, affrontare questo prezzo è essenziale per superare ciò che ci tiene imprigionati, come sensi di colpa, doverizzazioni o il bisogno di conformarci. Un passaggio chiave verso la libertà è imparare a vedere ciò che ci tiene incatenati: i nostri condizionamenti e le nostre dipendenze. Da qui si aprono tre possibilità. Esistono gli uomini schiavi, che vedono una sola opzione e agiscono senza scelta. Poi ci sono gli uomini macchina, che percepiscono solo due alternative, come se ogni decisione fosse una dicotomia. Infine, ci sono gli uomini liberi: coloro che riescono a vedere almeno tre possibilità e possono scegliere consapevolmente. Infine, capire cos’è la libertà è importante, ma non basta. Comprenderla significa viverla, fare esperienza, osservare le nostre catene e imparare a muoverci nonostante esse. Solo così possiamo avvicinarci a una condizione in cui siamo davvero liberi, sia in senso passivo ( "libero da") che in senso attivo ( "libero di"). Riscopriamo questo valore e andiamo oltre il dovere per vivere con libertà vera! Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
1 Episodio 319: Liberati dal peso del dovere 1:08:45
1:08:45
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:08:45Come liberarti dal peso dei 'devo' e vivere con libertà Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dai mille devo della vita? Perchè ci accade tanto spesso? Qual è il ruolo dei devo nella nostra mente e come influenzano il nostro modo di vivere? devo rappresentano un ostacolo ai nostri voglio, creando stress, senso di inadeguatezza e stanchezza. Ma come funzionano davvero? Che cosa sono i "devo"? I devo nascono da un dovere principale, spesso radicato nella nostra infanzia, e si moltiplicano in una rete di obblighi: Doveri derivati: obblighi che si sviluppano a cascata. Doveri compensativi: tentativi di riparare quello che pensiamo di non aver fatto abbastanza. Doveri riparativi: obblighi autoimposti per sistemare le nostre mancanze percepite. Cosa succede quando siamo intrappolati nei "devo"? Questa spirale produce stanchezza, insoddisfazione e ci allontana dal momento presente. Cerchiamo di intervenire, ma spesso agiamo sul livello sbagliato, quello superficiale del comportamento, senza lavorare sulle radici profonde. Come passare dai "devo" ai "voglio"? Per liberarsi bisogna lavorare sui doveri iniziali, quelli legati al nostro modo di percepire noi stessi e il mondo. Con questo cambio, si trasformano i doveri in scelte consapevoli: Dai doveri derivati si passa alle decisioni libere. Dai doveri compensativi si arriva all’accettazione. Dai doveri riparativi si accede a una vera crescita interiore. Quando passiamo al voglio, cambia tutto: non dobbiamo più dimostrare nulla e cominciamo a vivere in sintonia con noi stessi. E possiamo essere finalmente liberi. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
Quando parliamo di questo argomento parliamo di un tema nucleare per l’essere umano e per il suo benessere. L’equilibrio tra amare se stessi e gli altri è qualcosa di molto sottile, e si corre il rischio di sbilanciarsi da una parte o dall’altra: o solo io o solo l’altro. Questo concetto, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, non è un precetto religioso, ma una chiave di benessere personale e sociale. Ne abbiamo parlato con, Don Giovanni Benvenuto, attivo su YouTube con il canale “Comunicare il sorriso di Dio”, che ha spiegato come l’amore equilibrato sia il fulcro di una vita sana. Don Giovanni ha riflettuto sull'importanza di trovare un equilibrio tra amare se stessi e amare gli altri, evidenziando come le persone che emanano energia positiva spesso siano quelle che, pur dedicandosi agli altri, sanno volersi bene. Ha ricordato che anche Gesù mostrava questo equilibrio, alternando momenti di dedizione agli altri con quelli di riposo e riflessione personale. Spesso però noi ci troviamo in difficoltà nel bilanciare i bisogni propri con quelli altrui. Spesso si confonde l’amore con dinamiche basate sul sacrificio e sul senso di colpa, trasformando i gesti d'amore in atti di “prostituzione relazionale”. Questo termine forte serve a mettere in luce quanto, in queste situazioni, si tenda a dare agli altri in modo compulsivo per ottenere amore o riconoscimento, ma senza riceverne realmente. Possiamo imparare a distinguere tra atti di amore autentico e quelli motivati dalla compiacenza. È importante agire con consapevolezza delle proprie intenzioni. Dare agli altri deve essere un atto che ricarica, non che svuota, e questo avviene solo quando si è in pace con se stessi e si è raggiunto un equilibrio tra l’amore per se stessi e l’amore per l’altro. Quanto sei bilanciato nel tuo dare? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
Quando parliamo di questo argomento parliamo di un tema nucleare per l’essere umano e per il suo benessere. L’equilibrio tra amare se stessi e gli altri è qualcosa di molto sottile, e si corre il rischio di sbilanciarsi da una parte o dall’altra: o solo io o solo l’altro. Questo concetto, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, non è un precetto religioso, ma una chiave di benessere personale e sociale. Ne abbiamo parlato con, Don Giovanni Benvenuto, attivo su YouTube con il canale “Comunicare il sorriso di Dio”, che ha spiegato come l’amore equilibrato sia il fulcro di una vita sana. Don Giovanni ha riflettuto sull'importanza di trovare un equilibrio tra amare se stessi e amare gli altri, evidenziando come le persone che emanano energia positiva spesso siano quelle che, pur dedicandosi agli altri, sanno volersi bene. Ha ricordato che anche Gesù mostrava questo equilibrio, alternando momenti di dedizione agli altri con quelli di riposo e riflessione personale. Spesso però noi ci troviamo in difficoltà nel bilanciare i bisogni propri con quelli altrui. Spesso si confonde l’amore con dinamiche basate sul sacrificio e sul senso di colpa, trasformando i gesti d'amore in atti di “prostituzione relazionale”. Questo termine forte serve a mettere in luce quanto, in queste situazioni, si tenda a dare agli altri in modo compulsivo per ottenere amore o riconoscimento, ma senza riceverne realmente. Possiamo imparare a distinguere tra atti di amore autentico e quelli motivati dalla compiacenza. È importante agire con consapevolezza delle proprie intenzioni. Dare agli altri deve essere un atto che ricarica, non che svuota, e questo avviene solo quando si è in pace con se stessi e si è raggiunto un equilibrio tra l’amore per se stessi e l’amore per l’altro. Quanto sei bilanciato nel tuo dare? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
1 Episodio 316 - Reincarnazione: nascere per imparare 1:11:49
1:11:49
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:11:49Questa puntata speciale e intensa approfondisce il tema della reincarnazione attraverso le parole di Enrico Ruggini, un esperto divulgatore del Cerchio Firenze 77, un gruppo di medium noto per le loro canalizzazioni spirituali. Enrico è invitato a spiegare le concezioni di reincarnazione secondo gli insegnamenti del Cerchio, evidenziando differenze rispetto alla tradizione cristiana e ad altre filosofie religiose. Enrico spiega che l’insegnamento del Cerchio Firenze 77 vede la reincarnazione non come una punizione o premio, ma come un processo evolutivo necessario. Ogni reincarnazione rappresenta un “gradino” nel cammino verso una maturazione spirituale più alta, in cui l’anima sperimenta diverse condizioni di vita, ruoli e circostanze per evolversi. A differenza di altre tradizioni, come il sistema karmico indiano che collega le azioni di una vita con le conseguenze nelle vite successive, il Cerchio Firenze 77 sottolinea che la reincarnazione è legata alla crescita e al miglioramento dell’essere. Questo approccio porta a una visione più equa dell’esistenza, in cui le disuguaglianze e le difficoltà della vita trovano un senso in un contesto più ampio e spirituale. L’obiettivo della discussione è far comprendere che la reincarnazione può essere vista come una possibilità di comprensione e accettazione della vita, senza la necessità di giudizi o punizioni. L’intento di Enrico è quello di aiutare il pubblico a riflettere sulla reincarnazione come parte di un percorso di crescita interiore e non come un semplice concetto religioso o dogmatico. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
Cosa sono i meccanismi di difesa? A cosa servono? E perchè ci procurano tanta sofferenza? I meccanismi di difesa sono programmi automatici che si attivano in modo repentino e reattivo. E ci coinvolgono a diversi livelli. A livello fisico, i meccanismi di difesa ci avvelenano, ci fanno male, perchè scattiamo come fossimo davanti ad un pericolo reale. A livello mentale, ci tolgono realtà e verità, cadiamo prede delle emozioni. A livello emotivo, i meccanismi di difesa riducono la gamma delle nostre emozioni alla sola rabbia e paura. A livello spirituale, quando scattano i meccanismi di difesa, perdiamo la nostra creatività, e restiamo isolati e limitati. Sostanzialmente i meccanismi di difesa ci fanno male a qualsiasi livello. Iniziare a vedere i nostri meccanismi di difesa è fondamentale per poter iniziare a lavorarci prendendocene la responsabilità. Da dove possiamo cominciare? Dal rintracciare cosa scatta, quando scatta e comprendere quale paura c'è dietro. I meccanismi di difesa sono programmi automatici che scattano in modo immediato in ogni situazione della vita e creano due circoli viziosi: uno dentro di noi e uno tra noi e gli altri, perché a livello relazionale quando siamo in difesa stiamo minando la relazione. Che relazione posso avere se sono avvelenato fisicamente, se perdo il senso di realtà e non voglio la verità, se non ho capacità di provare gioia e amore, ma solo paura e rabbia e se il comportamento è solo o quello di aggredire o quello di scappare? Me la posso raccontare a livello relazionale, ma poi la relazione in sé diventa falsata. Quanto sei consapevole dei tuoi meccanismi di difesa? Quali sono le paure che ci sono dietro? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
1 Episodio 314 - Depressione e alimentazione 1:06:53
1:06:53
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:06:53Depressione e alimentazione Tutte le problematiche di salute sono multifattoriali. Anche la depressione può avere differenti cause e l’alimentazione può andare ad influire su stati depressivi. Anche nel caso della depressione, si può utilizzare il cibo come se fosse una medicina. Ciò che conta nel caso della depressione, e più in generale, è raggiungere un buon equilibrio ormonale, lavorare sul microbiota e l'infiammazione sistemica. Quello che bisogna tener presente è quanto sia importante quando si è in stati depressivi, concentrarsi anche sull’alimentazione. Tra le cose importanti a cui prestare attenzione innanzitutto dobbiamo essere consapevoli che siamo in una società obesiogena, e c’è un problema frequente in chi inizia ad avere depressione, che è l'essere stato in diete ipocaloriche per molto tempo e nella depressione c’è mancanza di energia e se il corpo è senza energia, anche la testa gli va dietro. Bisogna imparare a stabilizzare alcuni ormoni come l’insulina perché, se non c’è equilibrio si destabilizza il corpo per i picchi di zuccheri, che coincidono poi con sbalzi d’umore. Come si può intervenire sull’alimentazione per poter acquisire un maggiore equilibrio? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
Cosa possiamo fare per prevenire la depressione? Quali strategie possiamo mettere in atto per poter affrontare la depressione al meglio? Vediamo alcuni punti importanti: • Stile di vita sano: alimentazione, esercizio fisico, sonno adeguato. In particolare, il sonno adeguato è fondamentale; privarsi di ore di sonno ci fa stare male; va ad influire sull’umore, sulle capacità di reagire, sulla gestione dello stress e della memoria, delle emozioni. • Tecniche di rilassamento, mindfulness e meditazione: anche queste tecniche possono influire in modo positivo nella nostra vita in modo da prevenire stati depressivi. • Coltivare relazioni sociali e intime: la mancanza di relazioni intime molto spesso porta a stati depressivi; non si tratta di relazioni sessuali; l’intimità è la capacità di creare un ambiente in cui ci sentiamo liberi di essere noi stessi, in cui possiamo sentirci liberi, in cui togliamo le maschere. Come? Mantenere contatti continui e regolari con amici e familiari; sviluppare relazioni intime significative. • Hobby e attività gratificanti: dedicare tempo a passioni e interessi personali ed esplorare nuove attività. Ma come si affronta la depressione? A seconda del livello di gravità vi sono delle strategie che possono aiutarci ad affrontare la depressione. • Per la depressione lieve, possiamo innanzitutto introdurre cambiamenti nello stile di vita; chiedere un supporto psicologico e sociale. • Per la depressione moderata è necessario affrontare una terapia psicologica che può anche prevedere l’uso di farmaci e che richiede anche la partecipazione a gruppi di supporto. • Per le forme gravi è necessario un trattamento integrato di farmaci e terapia in un rapporto terapeutico continuo e imparare a gestire le crisi. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
Cosa possiamo fare per prevenire la depressione? Quali strategie possiamo mettere in atto per poter affrontare la depressione al meglio? Vediamo alcuni punti importanti: • Stile di vita sano: alimentazione, esercizio fisico, sonno adeguato. In particolare, il sonno adeguato è fondamentale; privarsi di ore di sonno ci fa stare male; va ad influire sull’umore, sulle capacità di reagire, sulla gestione dello stress e della memoria, delle emozioni. • Tecniche di rilassamento, mindfulness e meditazione: anche queste tecniche possono influire in modo positivo nella nostra vita in modo da prevenire stati depressivi. • Coltivare relazioni sociali e intime: la mancanza di relazioni intime molto spesso porta a stati depressivi; non si tratta di relazioni sessuali; l’intimità è la capacità di creare un ambiente in cui ci sentiamo liberi di essere noi stessi, in cui possiamo sentirci liberi, in cui togliamo le maschere. Come? Mantenere contatti continui e regolari con amici e familiari; sviluppare relazioni intime significative. • Hobby e attività gratificanti: dedicare tempo a passioni e interessi personali ed esplorare nuove attività. Ma come si affronta la depressione? A seconda del livello di gravità vi sono delle strategie che possono aiutarci ad affrontare la depressione. • Per la depressione lieve, possiamo innanzitutto introdurre cambiamenti nello stile di vita; chiedere un supporto psicologico e sociale. • Per la depressione moderata è necessario affrontare una terapia psicologica che può anche prevedere l’uso di farmaci e che richiede anche la partecipazione a gruppi di supporto. • Per le forme gravi è necessario un trattamento integrato di farmaci e terapia in un rapporto terapeutico continuo e imparare a gestire le crisi. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
Quando parliamo di depressione possiamo distinguerla e suddividerla in diversi livelli. • Livello lieve: questo livello è caratterizzato da umore triste persistente, perdita di interesse e live perdita del sonno. • Distimia: stato depressivo cronico, simile ad una depressione lieve che però dura più tempo ed è caratterizzato da bassa autostima e irritabilità. • Depressione moderata: gli stessi sintomi della lieve diventano più insistenti e si ha in aggiunta una riduzione dell’attività sociale; inoltre iniziano problemi di concentrazione • Depressione maggiore: a questo livello si aggiunge sentimenti di inutilità, pensieri suicidari. • Depressione grave con sintomi psicotici: a questo livello si aggiungono allucinazioni e deliri. Ogni sintomo è una forma di comunicazione della nostra mente. Ogni sintomo è un messaggio. Cosa vuole dirci la depressione? Ci parla di squilibri e bisogni repressi o insoddisfatti per lungo tempo, di cui non riusciamo a trovare la causa. Spesso la depressione ci parla di una fatica inutile che abbiamo fatto per reprimere i nostri bisogni. In qualche modo il corpo reagisce a questo silenziamento rispetto ai nostri bisogni, attraverso i sintomi. E questi si manifestano in seguito a stress cronico, traumi non elaborati, bisogni relazionali insoddisfatti, squilibri biochimici, necessità di cambiamento, richiesta di autocompassione, esaurimento creativo. Quindi il primo passo fondamentale è proprio dare ascolto a questi sintomi per imparare a conoscerci e riconoscere come stiamo davvero e di cosa abbiamo davvero bisogno. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Quando parliamo di felicità siamo certi di parlare di un argomento importante per tutti: chi è che non vuole essere felice? Però per poter essere felici occorre capire cosa è la felicità e provare a superare alcuni miti sulla felicità. La felicità non è una meta finale, ma un viaggio. Uno studio di Harvard dimostra che la felicità dipende principalmente dalle relazioni significative che manteniamo nella vita. La felicità non è uguale per tutti. Uno studio dell'Università della California mostra che è molto personale e unica per ciascuno. Qui è necessario comprendere che esistono due tipi di felicità: quella illusoria (legata a condizioni esterne) e quella interiore (più autentica e duratura). La ricerca ossessiva della felicità può essere controproducente. Uno studio del Journal of Happiness Studies dimostra che chi cerca ossessivamente la felicità spesso prova meno soddisfazione. La felicità non è uno stato costante o eterno. È un'abilità da coltivare per affrontare al meglio i diversi momenti della vita. Il "segreto" è la pratica della gratitudine, che è importante per apprezzare ciò che si ha nel presente. Inoltre è fondamentale imparare a osservare e essere presenti nel momento, vivendo il presente per come è. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 309: Depressione tra verità e miti 1:04:48
1:04:48
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:04:48In questo video proveremo a sfatare alcuni miti che ci sono intorno alla depressione. Ma cosa è la depressione? Innanzitutto occorre partire dal fatto che ognuno di noi ha una parte depressiva: quello che poi diventa un grave disturbo è l’amplificazione di un tratto che ognuno di noi ha. Diventa disturbo quando diventa pervasiva e impedisce il normale svolgimento della vita. La parte depressiva è quella parte che ci spinge al ritiro sociale; ci spinge all’autocritica e al senso di inadeguatezza, a provare rabbia verso se stessi. Altri sintomi a cui prestare attenzione sono la lamentela e la mancanza di speranza. Ci sono però dei miti sulla depressione da sfatare. Vediamone alcuni. Primo mito: la depressione è solo tristezza. La depressione non è solo tristezza. È come una nebbia che piano piano ci avvolge, che si manifesta nella perdita di interessi ed interesse per ciò che ci circonda. Secondo mito: la depressione è un segno di debolezza. In realtà non ha nulla a che vedere con la forza di volontà e quindi non è un segno di debolezza perché non dipende solo da noi. Terzo mito: se hai una buona vita non puoi essere depresso! Questo non è vero. Quarto mito: la depressione passa da sola. Bisogna chiedere aiuto quando ci rendiamo conto di averne bisogno. Quinto mito: i farmaci cambiano la personalità. Non è vero neanche questo. Sesto mito: parlare della depressione la peggiora. Non è vero: spesso crediamo che parlarne non serve a nulla. Settimo mito: colpisce solo gli adulti. Non è vero, poiché sta aumentando anche nei più giovani. Ottavo mito: la depressione è sempre causata da un evento esterno. Non è detto, poiché può essere espressione anche di altri elementi. Nono mito: se sei depresso devi solo tirarti su. Non funziona proprio così. Spesso da soli non riusciamo a superare i nostri momenti depressivi. Decimo mito: la depressione è permanente. Non è così: dalla depressione si esce con successo. È necessario trovare il modo giusto per noi. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
Quando mi manca qualcosa, cosa vado a cercare? L' esatta forma che mi completa! Sento un vuoto dentro di me e vado a cercare l'esatta forma che mi completa e credo che queste siano relazioni nutrienti; addirittura, in slanci di umanità incredibile inizio a chiamarlo amore questo. Non parlo solo di coppia, può trattarsi anche di amicizia. Quindi, bisogno, soddisfazione di quel bisogno e credo di amare quella persona e qui c'è una confusione di termini incredibile, perché quella è la soddisfazione di un bisogno carenziale: ho avuto una carenza nella mia infanzia e cerco la persona che riempia questo mio vuoto. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
In questa nuova puntata di "Sentieri d'Amore," la rubrica dedicata alle relazioni affettive, si affronta la domanda sempre più pressante: perché le coppie durano sempre meno? Quali possono essere le cause del fatto che le coppie durano sempre meno? Il punto di partenza è imparare a distinguere tra infatuazione e amore. I fattori chiave per distinguere i due sono la durata, la profondità, l'accettazione, lo sforzo e il sacrificio e l'indipendenza. Si sottolinea l'importanza di comprendere l'indipendenza come elemento fondamentale, nonostante il mito della dipendenza emotiva. Se valutiamo questi parametri possiamo comprendere cosa non funziona o non ha funzionato nelle nostre coppie e possiamo seriamente riflettere sulle nostre relazioni e utilizzare queste informazioni per la crescita personale anziché giudicare gli altri. E tu, hai mai scambiato l'infatuazione amore? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Che cos'è una relazione? Per poter comprendere il senso ed il significato delle relazioni, bisogna partire da cosa relazione significa per ognuno di noi. Infatti ognuno attribuisce un significato diverso al termine relazione. Se per relazione io intendo conflitto e se chi mi sta di fronte intende comunione, non solo sarà difficile essere in relazione, ma anche semplicemente parlarsi. Relazione, in generale, vuol dire essere connessi, tant'è vero che tutto è in relazione, perché in qualche modo, a qualche livello siamo tutti connessi. Nella nostra vita, sperimentiamo sia ottime relazioni che pessime relazioni. Per iniziare a costruire delle relazioni armoniche, vere e sane, occorre partire dalla relazione fondamentale con noi stessi. Che vuol dire avere una relazione con se stessi? Se io sono uno, con chi devo essere in relazione? In realtà, noi siamo fatti da parti, che sono in relazione tra di loro. Al nostro interno possiamo riconoscere tre macro-sistemi che possiamo definire sè superiore, sè inferiore e maschera. Questi sistemi sono fatti da ulteriori parti e sono in relazione tra loro. Quando entriamo in relazione con gli altri, entrano in gioco una serie di meccanismi, che determinano il tipo di relazione che noi instauriamo con l'altro. E queste relazioni possono essere nutrienti o possono essere velenose. Tutti, in realtà, sperimentiamo entrambe i tipi di relazione. E tu, che tipo di relazioni coltivi? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Ognuno di noi desidera delle relazioni sane, equilibrate e nutrienti. Quali sono i fattori per poter dire che le nostre relazioni sono equilibrate? In questo video vediamo cinque fattori chiave per valutare e migliorare l'equilibrio nelle relazioni interpersonali, poiché una relazione equilibrata è fondamentale per il benessere emotivo. Il primo fattore sottolinea l'importanza di una valutazione pratica delle dinamiche relazionali, come la divisione delle responsabilità e delle decisioni quotidiane. Una relazione può essere paragonata a un ponte sospeso, che regge solo se entrambe le parti contribuiscono in modo equo. Il secondo punto evidenzia l'importanza di sentirsi valorizzati nella relazione e di portare valore ad essa. È fondamentale non solo aspettarsi di essere valorizzati dall'altro, ma anche valorizzare sé stessi e il proprio ruolo nella relazione. Il terzo aspetto riguarda la gestione delle aspettative: è essenziale confrontarle con la realtà e accettare l'altro per ciò che è, evitando di creare squilibri dovuti a aspettative irrealistiche. Il quarto punto sottolinea l'importanza dell'autocura all'interno della relazione. Non bisogna delegare completamente all'altro il proprio benessere emotivo, ma essere capaci di prendersi cura di sé stessi per mantenere un equilibrio sano. Infine, il quinto fattore riguarda il bilanciamento emotivo: è necessario accettare e gestire le diverse emozioni che caratterizzano una relazione, evitando di essere sopraffatti dalle emozioni negative e mantenendo un equilibrio tra positività e negatività. Cerchiamo e creiamo relazioni "belle" che portino energia e soddisfazione e benessere nella nostra vita. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Sono troppo buono: supera la COMPIACENZA In questo video parleremo del concetto di essere "troppo buoni", spesso usato per descrivere persone che non sanno dire di no e non riescono a mantenere i propri confini. Essere "troppo buoni" significa spesso non saper dire di no, non riuscire a mantenere i propri confini e non essere autentici. Questo può portare a malessere sia relazionale che personale. In questo estratto del seminario, attraverso interazioni, esercizi e storie dei partecipanti, esploriamo come superare questa difficoltà. Spesso ci etichettiamo come "troppo buoni" per giustificare comportamenti compiacenti. La bontà genuina non porta sofferenza, mentre la compiacenza, ovvero l'incapacità di dire di no per paura di essere giudicati negativamente, sì. Spesso è difficile dire di no per timore di apparire maleducati o irrispettosi. Tuttavia, la vera bontà risiede nell'equilibrio tra il proprio benessere e quello degli altri. E' di fondamentale importanza riconoscere i propri bisogni e di esprimerli senza paura. Questo non è segno di egoismo, ma di autenticità e rispetto per sé stessi e per gli altri Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Quanto è importante conoscersi bene? Come possiamo divenire più consapevoli di noi stessi? In questo video parliamo proprio dell'importanza della consapevolezza dei propri pensieri ed emozioni. La mancanza di consapevolezza, infatti, porta i pensieri ed emozioni non elaborati a depositarsi nell'inconscio, rendendo il peso emotivo più pesante. Con una mente che produce 70.000 pensieri al giorno, è difficile tenerli sotto controllo. La consapevolezza permette di fermare questi pensieri ed emozioni e di analizzarli. Attraverso cinque domande quotidiane, si può navigare interiormente: identificare le preoccupazioni, riconoscere la tristezza, analizzare le irritazioni, ascoltare il corpo e apprezzare la bellezza. Ogni domanda offre una pratica semplice per sviluppare la consapevolezza, liberandoci da pensieri e emozioni non elaborati. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 302 - L'arte delle buone relazioni 1:10:15
1:10:15
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:10:15Spesso noi abbiamo un'idea di cosa rappresenta una buona relazione. Altrettanto spesso, però, ci aspettiamo che siano gli altri a soddisfare questi requisiti. Il punto da cui partire è chiederci quale parte di noi entra in relazione con l'altro. E' la parte adulta o quella egoica? Quale parte di noi si relaziona con l’altro? A seconda di quale parte si relaziona, cambiano le relazioni. Le buone relazioni sono quelle in cui si vuole il confronto; questa è la parte adulta. Dall’altro lato c’è la parte bambina che vuole conferme. Nelle buone relazioni vogliamo prenderci cura dell’altro; la parte bambina però richiede/pretende attenzione e soddisfazione dei propri bisogni. Le relazioni sono sempre dinamiche e non devono essere rigide e ferme. Nelle buone relazioni funziona la comunicazione aperta, mentre nelle relazioni infantili si può parlare di manipolazione emotiva. Come capire se siamo nel sé inferiore? Innanzitutto bisogna riconoscere il nostro ego. Comprendere quando scatta il nostro ego, con chi, in quale situazioni; imparare poi gradualmente ad integrarlo. Fiducia e libertà sono altre due caratteristiche del nostro sé superiore, cioè quelle parti di noi adulte che tendono a relazioni sane; dall’altro lato troviamo il senso del possesso e del controllo. Ognuno di noi ha dentro tutte queste spinte. Dobbiamo toglierci l’ideale delle buone relazioni e comprendere che anche le buone relazioni sono un arte: richiedono impegno, cura, attenzione, sforzo. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Noi siamo fatti di parti e ogni parte ha uno specifico ruolo ed utilità. Un aspetto fondamentale è cercare di mediare tra queste parti in modo da gestire i conflitti interni e vivere in modo più sereno. È vano cercare relazioni pacifiche all'esterno se dentro di noi c'è guerra! I conflitti interni, infatti, si riflettono all'esterno ed è importante coltivare la pace interiore per poter vivere armoniosamente. La sofferenza non è qualcosa da eliminare, ma è un elemento naturale della vita che, se affrontato adeguatamente, può essere utile per la crescita personale. Cosa fare per gestire le difficoltà? Ci sono due strade: accettazione e adattamento ai dati di realtà, mantenendo la calma e la centratura. Innanzitutto è fondamentale riconoscere e gestire le proprie parti interne, affrontare la sofferenza come un'opportunità di crescita e mantenere un atteggiamento realistico e sereno di fronte alle difficoltà. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 300 - Un vero aiuto per il lutto 1:26:58
1:26:58
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:26:58Insieme al Dr. Calvi Parisetti abbiamo parlato, in questa diretta, di quale può essere considerato un vero aiuto per il lutto. Fino a qualche anno fa gli approcci utilizzati sono stati pochi e spesso si sono rivelati inefficaci. Il Dr. Calvi Parisetti si occupa di ricerca psichica applicata: cosa possiamo fare con i risultati della ricerca psichica? In particolare questo ambito di ricerca è interessante per il lutto e dolore per la perdita e per chi ha paura della morte. Questo ha l’obiettivo di sviluppare un concetto e una nuova proposta terapeutica per la gestione del lutto. Quali sono i fatti? Innanzitutto abbiamo il bisogno di imparare a gestire il lutto. Fino a qualche tempo fa la terapia del lutto era dominata da due idee: Freud inventa il lavoro del lutto che ha come obiettivo arrivare al distacco dalla persona perduta e all' attaccamento a nuove persone. Poi vi è stata la Kübler-Ross che ha parlato di 5 stadi di preparazione alla morte, i cosiddetti 5 stadi del lutto. Ma non c’è nessuna evidenza fattuale che queste teorie siano efficaci. Si sono dimostrate, piuttosto, inefficaci quando non dannose. Cosa fanno nella realtà le persone quando hanno una perdita? Non si distaccano da chi hanno perso, ma vi restano attaccati per la vita intera. Alcuni di essi hanno esperienze di contatto sensoriale, di comunicazione con la persona persa. Anzi recupera meglio proprio chi mantiene un legame con la persona persa. Quali sono i nuovi approcci alternativi e che si sono dimostrati efficaci nella gestione del lutto? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 299 - Svelare il sé inferiore: paura, orgoglio e volontà egoica 1:08:05
1:08:05
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:08:05Svelare il sé inferiore: paura, orgoglio e volontà egoica Ci sono tre aspetti fondamentali del nostro sé inferiore: la paura, la volontà egoica e orgoglio. Dal Sentiero di Eva Pierrakos: lezione 30 ( https://pathwork-ilsentiero.com/wp-co... ) Cosa è il sé inferiore? È il sé cieco che agisce in base agli impulsi. Non tiene conto né delle conseguenze che le azioni possono avere su noi, nè sugli altri e neanche sul mondo esterno. La prima forza distruttiva è la paura: un essere umano se non avesse la paura utile come emozione di base morirebbe; ma spesso noi proviamo la paura come forza distruttiva e la proviamo quando questa contrasta la fiducia, la fede nella vita. Quando abbiamo paura ci aggrappiamo all’illusione di controllo. Lo facciamo attraverso due forze: la volontà egoica e l’orgoglio. Per controllare, quindi, alimentiamo la volontà egoica, questa forza cieca che ci spinge ad imporre il potere e la nostra soddisfazione personale sugli altri. La volontà egoica si appoggia sull’orgoglio, che è il sentimento di superiorità verso gli altri. Orgoglio e volontà egoica si alimentano a vicenda. Queste tre forze sono sempre presenti. Dobbiamo affrontare le paure nucleari perché altrimenti si attivano volontà egoica e orgoglio. E questo ci fa sentire sbagliati. In questo modo si attiva il nostro giudice interno. Queste tre forze sono la chiave della sopraffazione umana, sono le tre forze più distruttive. Per questo è fondamentale imparare a gestirle. Come si gestiscono? Innanzitutto, bisogna riconoscerle. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 298 - Come è fatto l'aldilà? 1:28:40
1:28:40
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:28:40Se esiste un aldilà, come è fatto? Quando descriviamo l’aldilà lo facciamo attraverso il racconto di altri e queste descrizioni sono basate sulla testimonianza coerente e consistente (tutti dicono lo stesso genere di cose) che ci viene da tre gruppi di fonti diverse e indipendenti tra di loro. Le tre categorie sono: • Persone che riportano un’esperienza sul letto di morte prima del decesso. Queste persone hanno una visione nelle 36/24 ore prima del decesso dell’aldilà. Queste sono una momentanea visione di una realtà che non è quella terrena. • Esperienze di premorte: situazioni cliniche in cui non c’è la coscienza, le persone hanno un’esperienza comune tra individui molto diversi e formano ricordi molto lunghi e hanno percezioni veridiche dell’ambiente da un punto di vista esterno al corpo e mostrano cambiamenti nel comportamento, che si manifesta comune a chi passa attraverso quell’esperienza. Anche queste fonti possono essere considerati attendibili. • I morti, le personalità disincarnate, che continuano ad esistere dopo che il corpo ha smesso di esistere. Possiamo fidarci di queste fonti? Cosa possiamo "farcene" di queste informazioni? Ne abbiamo parlato nel video. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 297 - Che vita scegli? 1:03:15
1:03:15
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:03:15È possibile scegliere la propria vita? La vita è fatta di tante sfumature e, se da una parte c’è subire la vita e dall’altra c’è scegliere, in mezzo ci sono tantissime possibilità. Molto spesso noi sentiamo di subire la vita e viviamo giornate in cui ci sentiamo schiacciati dal fallimento. E ci sembra di cadere nella disperazione. Il modo in cui noi reagiamo ai fatti che accadono determina il modo in cui viviamo la nostra vita. Quindi il primo passo è partire dai fatti, dai dati di realtà Quando noi raccontiamo una storia i dati spesso vengono messi da parte e perdendo il contatto con essi cambia il nostro modo di vedere e quindi di vivere la vita. Infatti quando non viviamo con consapevolezza, la vita sembra imposta da un destino avverso, ma è solo scritta dal nostro inconscio, la parte di noi che ancora non conosciamo. La vita infatti comunque la scegliamo; la domanda da farsi è: chi sta scegliendo? Tu, in modo consapevole o la tua parte inconscia? Quando accresce in noi la consapevolezza cambia il modo in cui guardiamo alle cose che ci accadono. In che modo possiamo crescere in consapevolezza? Possiamo iniziare a meditare quotidianamente su alcuni argomenti ogni giorno per poter fare scelte diverse per la nostra vita. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Comunicazione senza giudizio: è possibile? Si può sempre dire tutto? In che modo la comunicazione va utilizzata? Come si può superare il giudizio degli altri? Spesso parliamo del giudizio dal punto di vista di chi è giudicato. Ma qual è il punto di vista di chi giudica? Oggi sembra andare molto di moda la frase “io dico tutto quello che penso”, ma questo implica una grande responsabilità e occorre farsi delle domande. Quando sentiamo la spinta a dire per forza qualcosa, possiamo chiederci: il mio pensiero è giusto? Cosa provoca nell’altro? L’altro è pronto a ricevere il mio pensiero? L’altro ha chiesto un mio pensiero o un giudizio? Le parole sono come un coltello affilato, quindi è necessario saperle usare. Occorre prestare attenzione a come diciamo le cose; non si tratta di mentire ma di maneggiare con cura la nostra comunicazione. La parola è un arma, è una forma di potere. Forse oggi il più grande potere che abbiamo è proprio nella parola, anche attraverso la comunicazione di massa. Quando noi comunichiamo ed esprimiamo un giudizio, di chi è la responsabilità? È di chi giudica o di chi reagisce al giudizio? Ma cosa è il giudizio? Non è dire ciò che si pensa, non ha niente a che vedere la verità. È uno strumento di una nostra parte egoica che non è adulta e vuole eliminare ciò che le ricorda le sue mancanze. Quando siamo pieni interiormente non abbiamo il tempo di giudicare. Il giudizio nasce da una sofferenza interiore. La domanda da farsi quando siamo di fronte al giudizio è: cosa mi spinge al giudizio? Qual è la sofferenza che c’è dietro? Cosa ci manca? Il giudizio è Mancanza di responsabilità nei confronti di ciò che non amiamo di noi stessi. Chiediamoci anche: quando giudichiamo come stiamo? L’energia delle nostre parole prima di arrivare agli altri resta intorno a noi e abita il nostro corpo fisico. Quando noi critichiamo, ci autodistruggiamo, ci facciamo del male da soli. Possiamo, inoltre, chiederci: quando diciamo qualcosa, perché la stiamo dicendo? Approfondiamo, in questo modo, lo scopo della nostra comunicazione. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 295 - Quali desideri realizzare? 1:09:05
1:09:05
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:09:05Ognuno di noi custodisce dei desideri nel proprio cuore. È importante, però, saper distinguere tra quelli superficiali e quelli più profondi. Come possiamo identificarli? E come possiamo realizzarli? Innanzitutto bisogna distinguerli. I desideri consapevoli sono quelli a nostra disposizione subito, quelli che sono sotto la nostra gestione. Questo tipo di desideri sono ad un livello superficiale. I desideri superficiali, consci non sono mediati dalla riflessione profonda, dalla consapevolezza; sono risposte immediate a bisogni immediati e superficiali dettati da influenze esterne. Spesso questi desideri si collegano al piacere e alla gratificazione, alla soddisfazione immediata. I desideri profondi, quelli inconsci, rappresentano le nostre aspirazioni più vere, la realizzazione di noi stessi come essere umani; sono quelli che cercano il senso, il significato; quelli che hanno come obiettivo la crescita interiore. Per identificare i nostri desideri abbiamo bisogno di silenzio e del respiro. Quindi si inizia un dialogo interiore. Come riconoscere i desideri? Innanzitutto occorre ascoltarsi e fare memoria delle nostre esperienze vissute. Poi distinguerli in base a cosa ci danno e la durata delle emozioni ad essi legati. I desideri superficiali cerchiamo di soddisfarli o per paura o per condizionamento sociale e producono appagamento temporaneo. I desideri profondi invece producono il vero cambiamento. Qual è il perché dietro i nostri desideri? Perché facciamo quello che facciamo? Qual è il motivo dietro i desideri? Come realizzarli? Può essere utile la meditazione, annotare i propri pensieri, il dialogo interiore consapevole, etc. Quali ostacoli incontriamo? Innanzitutto l’impegno che ci vuole per la ricerca interiore, per la scoperta dei desideri profondi. Il secondo ostacolo sono le convinzioni che abbiamo sulla vita; un altro ostacolo è la paura. Infine bisogna integrarli. Bisogna integrare i propri desideri profondi con quelli più immediati per dare senso alle cose che facciamo. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 294 - Scienza e aldilà 1:30:29
1:30:29
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:30:29Cosa ci dice la scienza riguardo all'aldilà? È possibile spiegare scientificamente l’esistenza dell’aldilà? Una quantità enorme di evidenze, raccolte per quasi due secoli da alcune delle menti più acute dell'umanità, giustifica una fede razionale in un aldilà. Cosa vuol dire fede razionale? Fede razionale è quella fede non basata su una religione, un libro sacro, cioè non basata sulle parole di altri o su esperienze personali, ma basata sulla conoscenza e sull’esame critico dei fatti. È importante sfidare questi fatti e metterli in discussione per comprendere che la morte del corpo fisico non è la nostra morte. Vi sono una dozzina di aree di evidenza diverse e indipendenti che in maniera coerente puntano verso l’ipotesi della sopravvivenza dopo la morte del corpo fisico e possono interagire con il mondo fisico che hanno lasciato. Quali sono queste aree di evidenza? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Il rispetto è un valore fondamentale per ognuno di noi. Perché per l’essere umano è così importante il rispetto? Il rispetto tocca delle corde profonde in noi, poiché per gli esseri umani l’appartenenza e accettazione nel gruppo è stata una questione di sopravvivenza. Questo però oggi sfocia spesso nella pretesa di rispetto. Ognuno di ha un’idea personale del rispetto e attribuisce ad esso un significato diverso. Ci sono però dei presupposti da cui partire: non ci possiamo fare rispettare da tutti; non possiamo pretendere rispetto; è necessario chiederci perché per noi è così importante e quali corde vengono toccate in noi quando parliamo di rispetto. Quanto siamo reattivi rispetto al rispetto? Dobbiamo distinguere il rispetto dalla paura e dal potere sugli altri. Meno abbiamo autostima e rispetto di noi, più dipenderemo (e pretenderemo) dal rispetto degli altri Ci sono diversi punti che ci consentono di ottenere rispetto dagli altri. Il primo punto da tenere in considerazione è l’autostima. Parte tutto da noi: sei capace di comunicare in maniera assertiva? Sai comunicare i tuoi valori personali? Un altro punto importante è la coerenza. Per poter essere rispettati non basta solo l’assertività, serve anche la coerenza. Un altro elemento è la conoscenza interiore. Quanto conosciamo le nostre emozioni? Il nostro mondo interno? Inoltre vi è l’empatia: sentire il sentire dell’altro, che poi porta all’accettazione delle critiche e dei feedback. Per arrivare a questo è necessaria la resilienza, ossia la capacità di affrontare le prove. E riusciamo ad essere resilienti grazie alla gentilezza, che ci fa rimanere in contatto con i nostri valori personali. Il rispetto inoltre può essere visto sotto un duplice aspetto: Riconoscimento dell’altro (il guardare oltre le apparenze), e auto-rispetto (conoscere e apprezzare i propri valori e restare coerente). Come Ottenere rispetto quindi? Con l'autenticità, con la coerenza e integrità, con empatia e la comprensione. Che devono tradursi in comportamenti specifici. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 292 - I poteri della mente 1:25:15
1:25:15
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:25:15Con un ospite speciale, il Dr. Piero Calvi Parisetti, abbiamo parlato dei poteri della mente e di quanto siano dimostrabili attraverso il metodo scientifico. Cosa può realmente fare la nostra mente? Quali sono le facoltà reali della mente e in che modo possiamo conoscerle e svilupparle? Parlando dei poteri della mente, il primo gradino da cui partire è l’esperienza umana. Le esperienze paranormali sono comunissime. Queste esperienze possono essere spiegate in molti modi diversi. Per comprendere l’evidenza sono necessari gli aneddoti comuni. Come si può dare validità scientifica a questi racconti di esperienze personali? Cosa emerge da queste storie? Che vi sono evidenze scientifiche su alcune facoltà specifiche della mente. La maggior parte di questi testimoni racconta che sembra essere possibile essere coscienti nella mente di un’altra persona quando i canali di contatto con l’altra persona (telepatia). Inoltre risultano evidenti le capacità imprevedibili di essere a conoscenza di avvenimenti che non sono ancora accaduti (precognizione). Ancora risulta essere possibile la visione a distanza, ovvero le cosiddette esperienze fuori dal corpo. Infine è dimostrato che i nostri pensieri, la nostra volontà interagisce con il mondo fisico circostante (psicocinesi). La parapsicologia ha studiato questi fenomeni con i metodi delle scienze naturali. Cosa è emerso? Ne abbiamo parlato nel video! Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 291 - Il denaro come simbolo (seconda parte) 1:02:47
1:02:47
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:02:47Nella scorsa diretta (al link https://www.youtube.com/live/iPphg7H8aR0 ) abbiamo parlato del denaro come simbolo. In questa continuiamo l'approfondimento sulla nostra relazione con il denaro. La nostra relazione con il denaro è complessa e rappresenta uno specchio delle nostre relazioni con noi stessi, con l’altro e con la vita. Ci sono alcuni aspetti importanti per la nostra relazione con il simbolo che il denaro rappresenta. In questa diretta approfondiamo alcuni atteggiamenti che abbiamo con il denaro: l’ avidità, l’avarizia e la gratuità. Avidità vuol dire non averne mai abbastanza, essere costantemente alla ricerca dell’oltre. Noi quanto siamo in grado di stabilire per noi stessi cosa ci rende grati e soddisfatti di ciò che abbiamo? Questo atteggiamento si riflette poi anche nelle relazioni. Interrogarci sull’avidità ci da un indice dell’insoddisfazione cronica; l’avidità determinerà un deterioramento delle relazioni e isolamento sociale. Questo perché si ha una distorsione dei valori. Questo porta, inoltre, ad una compromissione della salute mentale, perché non riusciamo ad apprezzare e ad essere grati. Possiamo chiederci: qual è il mio spazio di avidità? Avarizia è l’incapacità a spendere e a donare, a sfruttare la propria energia. Spesso l’avarizia si riflette anche nelle emozioni e nelle relazioni. Cosa scatena l’avarizia? Paura costante, negazione del piacere a tutti i livelli (chi non è in grado di dare, di darsi ha un problema con il piacere). L’avarizia spesso sfocia in perdita di opportunità e nell’incapacità di lasciarsi andare e nella mancanza di fiducia. La gratuità porta le relazioni ad un livello nettamente superiore. La gratuità porta alle relazioni d’amore. Quello che manca nelle relazioni vere, sane e nutrienti è la logica contrattuale. Sono relazioni gratuite. La gratuità è l’inizio dell’amore. La gratuità presuppone trasparenza ed educazione, cioè cerco di tirare fuori il meglio dall’altro. La gratuità inoltre crea comunità e ci fa confrontare con le nostre proiezioni, crea relazioni di reciprocità. È il punto di partenza del circolo dell’amore, che genera responsabilità, reciprocità, comunità e quindi amore. La gratuità però può essere vista anche dal punto di vista egoico. Quali risposte genera in noi? Può esserci una risposta egoica da “furbetto” (è chi si dice: perché dovrei contribuire?), da vittima (non posso contribuire) o l’indignato (come ti permetti di chiedere?). Qual è la tua relazione con il denaro? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 290 - Il denaro come simbolo: alla ricerca di noi stessi 1:03:34
1:03:34
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:03:34Ti sei mai chiesto/a cosa rappresenta il denaro per te? Oltre al suo valore materiale, i soldi sono anche carichi di significati simbolici che riflettono la nostra relazione con noi stessi e con la vita. Infatti la nostra relazione con il denaro può fungere da specchio per la nostra relazione con noi stessi e con il mondo. Il denaro è ha un valore altamente simbolico. È quanto di più ambivalente ci sia. È lo specchio della nostra vita. Rappresenta, infatti, l’energia, la vita. Possiamo utilizzarlo come arma, come mezzo, come strumento di potere. Insomma è un simbolo a cui attribuiamo una serie di significati. Tra questi, alcuni simboli: • Sicurezza e stabilità: quando ci sentiamo abbastanza sicuri? La misura della nostra sicurezza si può vedere in modo lampante nel nostro rapporto con il denaro. Quando mi sento sicuro? • Potere e controllo: il denaro è anche uno strumento di controllo, anche nelle relazioni. • Status e prestigio: il denaro fornisce anche status e prestigio, cioè lo scopo del denaro diventa quello di dare prestigio o uno specifico status. • Valore personale: Quanto ci riteniamo degni e all’altezza di avere denaro? C’è chi lega il proprio valore all’immagine che da agli altri. Quanto leghiamo ai soldi il nostro valore personale? • Libertà e indipendenza: il denaro è quanto di più contraddittorio ci possa essere, se da un lato lo vediamo come indipendenza e possibilità di fare, in realtà la maggior parte delle persone che dicono questo sono schiavi del denaro. È necessario trovare il giusto equilibrio. • Scarsità e insufficienza: quanto sfruttiamo il denaro per promuovere un atteggiamento lamentoso? Come reagiamo alla mancanza di denaro? Se c’è scarsità, che relazione abbiamo con tutti i simboli visti finora? Alla luce di questi simboli, qual è la tua relazione con il denaro? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 289 - Gestire l'insoddisfazione (domande & risposte) 1:01:39
1:01:39
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:01:39Come possiamo gestire l'insoddisfazione? Se gestiamo meglio il nostro mondo interno possiamo gestire meglio anche la nostra insoddisfazione. Una delle fonti dell’insoddisfazione è il confronto. Come possiamo smettere di confrontarci con gli altri? Ci sono due modalità: la prima è scrivere i nostri successi per uscire dall’inferno della mente; la seconda per ridurre il confronto con gli altri è iniziare a praticare la gratitudine e l’apprezzamento. Anche la paura può generare insoddisfazione. Ad esempio la paura di non essere abbastanza, di non essere all’altezza. Queste paure si disintegrano tornando alla realtà, perché queste paure non sono concrete. Inoltre il perfezionismo anche può essere artefice del nostro malessere. Il perfezionismo è il non accettare la possibilità di errore, non il voler fare le cose al meglio. L’imperfezione fa parte di noi, quindi per non essere insoddisfatti è necessario accettarla. L’insoddisfazione però è diversa dalla frustrazione. La frustrazione è mancato raggiungimento di qualcosa di concreto e reale. Mentre l’insoddisfazione è quella sensazione di non avere o di non essere abbastanza, è mancato apprezzamento di ciò che si è o che si ha…come se mancasse sempre qualcosa, una sensazione che si radica dentro di noi. Guardare a ciò che manca è utile se si spinge ad agire in qualche modo. L’insoddisfazione serve proprio a ricordarci ciò che manca per poter dare prospettiva e progettualità. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 288 - La coppia che funziona 1:27:42
1:27:42
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:27:42Come possiamo capire se la nostra coppia "funziona"? Innanzitutto dobbiamo partire dal chiederci: cosa è una coppia? Oggi, nella società attuale, non ci sono più modelli di riferimento e la coppia fa il pendolo tra dipendenza e distacco. Prima, in passato, la coppia era un dovere: l’uomo doveva certe cose, la donna aveva altri doveri. Avevamo una responsabilità ma mancava l’ascolto dei bisogni personali. Oggi è il contrario: portiamo avanti solo bisogni senza volere alcuna responsabilità. Come trovare l’equilibrio? La coppia, per poter essere una coppia adulta, dovrebbe essere successiva all’aver ritrovato noi stessi. Questo implica adultità nella coppia: riconoscere i propri i bisogni, le proprie mancanze e occuparsi e gestire tutto questo. Solo in questo caso riusciamo a mettere le basi per una coppia che funziona. Se non c’è un lavoro personale, parlare di coppia, e di una coppia adulta, è impossibile. La coppia può essere un passo successivo alla conoscenza di sé. Nella coppia abbiamo poi la possibilità di conoscersi meglio e di comprendere meglio se stessi. Se non c’è adultità nella coppia, se non c’è conoscenza di noi stessi , l’altro amplifica il nostro infantilismo. Una regola per far funzionare la coppia è prendere la consapevolezza che l’altro non ha nessuna responsabilità sulla nostra gioia. L’altro ha il compito di risvegliarci per perfezionarci. Non di renderci felici. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
L’insoddisfazione è qualcosa che non esiste in natura, ma solo nella nostra mente. L’insoddisfazione non è qualcosa di naturale, ma è una caratteristica prettamente umana. L’insoddisfazione gira intorno a tre pilastri: 1) Confronto: siamo portati a paragonarci costantemente a qualcuno o al nostro se ideale. E in questi paragoni, ne usciamo spesso perdenti. 2) Paura: la paura generata dalla mente è la madre della sofferenza. E ci sono due tipi di paure che nell’insoddisfazione giocano un ruolo importante: la paura di non essere abbastanza e la paura di non avere abbastanza e di perdere. 3) Perfezionismo: è uno dei mostri che provoca tanta della nostra sofferenza, che ci spinge alla competizione e non ammette l’errore. A causa del perfezionismo non riusciamo a reggere le piccole e grandi frustrazioni che viviamo nelle nostre esperienze. Questo schema è utile a capire quale polo è più presente in noi. L’insoddisfazione può essere considerata anche come stimolo e può funzionare da sprono al cambiamento, se però impariamo a gestirla. E tu, che relazione hai con l’insoddisfazione? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 286 - Gestire il bisogno di approvazione (domande e risposte) 1:06:30
1:06:30
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:06:30"Non si può piacere a tutti" è un'affermazione tanto vera, quanto dolorosa. Perchè? Perchè spesso leghiamo il naturale bisogno di amore, che ognuno di noi ha, all'approvazione degli altri. E questo ci provoca sofferenza. Uno dei passaggi fondamentali quando ci interroghiamo sul tema del bisogno di approvazione è imparare ad ascoltarsi: cosa succede dentro di noi nel momento in cui pensiamo di non piacere agli altri? Nel corpo cosa sentiamo e dove lo sentiamo? Il passo successivo è imparare a starci dentro. Quando abbiamo paura di non piacere diventiamo ipersensibili all’attenzione degli altri. Spesso viviamo valutandoci e valutando gli altri come un prodotto, sulle prestazioni. Piacere a se stessi, invece, vuol dire vedersi per come si è. Ed accogliersi ed accettarsi, per imparare ad amarsi davvero. Tante cose noi le facciamo per mendicare un po’ di amore, mettiamo delle condizioni alle relazioni, cerchiamo di essere perfetti per avere amore, per paura di non ricevere amore. Quello che dobbiamo fare è cercare di compiacere meno. Più mettiamo maschere e meno piacciamo veramente. Dietro c’è il bisogno di essere accettati e anche una parte narcisista, che vuole piacere a tutti i costi. Qual è il bisogno dietro il bisogno di approvazione? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 285 - Non si può piacere a tutti! Impara a gestire il bisogno di APPROVAZIONE! 1:04:11
1:04:11
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:04:11Ti è mai capitato di incastrarti in un vero e proprio tormento legato all'approvazione degli altri? Il primo passo da fare in questi casi è imparare a gestire il nostro bisogno di approvazione partendo dall'accettazione di noi stessi. Il bisogno di approvazione spesso sfocia nel desiderio di avere l’approvazione di tutti. Anche a livello inconscio. Il bisogno di amore è un bisogno primario dell’essere umano e ci accomuna tutti. Spesso leghiamo questo bisogno di amore all’approvazione da parte degli altri. Noi soffriamo quando non piacciamo, ma dimentichiamo che a noi non tutti piacciono. Perché non lo accettiamo? Quando non mi piace qualcuno io mando dei segnali che questa persona non mi piace e l’altro li riceve. E questo è molto frequente. Che succede quando non piacciamo? Ognuno di noi quando non piace all’altro ha delle reazioni perché questo tocca delle parti di noi. Possiamo chiederci cosa si muove dentro di noi quando non siamo accolti? Succede sicuramente qualcosa a livello corporeo (qualcuno sente mal di pancia, qualcuno si irrita, qualcuno se ne va), ma anche a livello emotivo. Spesso il bisogno di approvazione parte da un giudizio nei propri confronti. Il corpo e la reazione ci danno la traccia del nostro adattamento e delle nostre ferite, che poi diventano i punti di partenza per lavorare su noi stessi. Spesso anche la compiacenza è il risultato di una reazione. Quindi bisogna partire da cosa viene toccato. Un’altra domanda utile può essere: qual è la dimensione ricorrente su cui io scivolo? Dietro il bisogno di piacere, inoltre, potrebbe esserci un forte senso di insicurezza, che deriva dal non conoscersi profondamente. Cosa fare? I passaggi che dobbiamo fare sono legati a queste domande: che cosa provo, dove lo sento e cosa sono portato a fare? Quale bisogno di me viene profondamente evocato? Io cosa provo quando mi sento rifiutato? Cosa sento quando mi accorgo che non piaccio a qualcuno? La prima domanda: realmente non sto piacendo? O mi aspetto che l’altro si debba comportare come io immagino? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 284 - SETTE E COMPLOTTISMO, discernere i cammini comunitari. 1:24:03
1:24:03
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:24:03In una recente intervista Luigi Corvaglia, psicologo e psicoterapeuta, membro della Federazione europea dei centri di ricerca e di informazione sulle sette, ha parlato di un allarmante aumento dei fenomeni settari in Italia, soprattutto dopo la Pandemia. “Ci sono 500 sette in Italia, con 4 milioni di italiani coinvolti” ha detto Corvaglia, aggiungendo: “La forte paura causata dall’incontro con l’ignoto ha generato un grande bisogno di certezze”. Ma che prezzo si paga quando si è una persona fragile, in cerca di risposte, e si entra in collettivi spirituali non sani? Tutte le esperienze comunitarie di tipo spirituale sono da bollare come sospette, o è possibile operare un giusto discernimento? Come è possibile operarlo, con quali concreti strumenti? Ne parliamo con il dottor Antonio Quaglietta, psicologo, counselor e formatore, esperto di dinamiche relazionali e fondatore dell’Accademia Italiana di Counseling Strategico Relazionale, un esempio virtuoso di come sia possibile aggregare persone con proposte e modalità sane, proponendo percorsi che, radicati nella scienza terapeutica, si aprono al nutrimento che arriva dalle grandi sapienze spirituali di tutta l’umanità. Giacomo Meingati: Scrittore. Lavora come operatore umanitario con Italia Solidale Mondo Solidale ETS sul territorio romano e in India, nelle missioni del Karnataka. Dottor Stefano Lalle: Psicoanalista e psicoterapeuta junghiano. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 283 - Il potere della conoscenza di sé (domande e risposte) 1:03:20
1:03:20
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:03:20Conoscere se stessi è uno dei passi necessari per poter accrescere il proprio benessere. Perché? Come avviene la liberazione interiore? Perché se porto a coscienza il mio inconscio mi libero? Noi commettiamo alcuni errori quando vogliamo conoscerci e spesso ci incastriamo in questi errori. Tra questi errori possiamo inserire il fatto che, quando cerchiamo di approfondire la conoscenza di noi stessi, non riusciamo ad accettare tutte le cose che vanno a toccare la visione che abbiamo di noi stessi. Per questo ci è richiesto coraggio quando avanziamo nella comprensione di noi stessi: avere coraggio vuol dire riuscire a vedere (ed accogliere) anche quelle parti che non riusciamo accettare di noi. Tutto quello che riusciamo a portare a coscienza, noi possiamo gestirlo; quello che non conosciamo, al contrario ci gestisce. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 282 - Il potere della conoscenza di sé 1:05:51
1:05:51
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:05:51Cosa vuol dire conoscere se stessi? Cosa vuol dire comprendere se stessi? La conoscenza è ricerca attiva della verità e la verità ci rende liberi. Finché non ci conosciamo noi siamo schiavi dei nostri condizionamenti e delle nostre reattività. Spesso noi subiamo noi stessi. Cioè subiamo ciò che è al di fuori del nostro controllo e della nostra volontà. Come ci si libera dai condizionamenti? Attraverso la conoscenza di noi stessi. Perché possiamo essere padroni solo di ciò che conosciamo. Per questo è fondamentale conoscere se stessi. Ma nella conoscenza di noi, spesso facciamo degli errori: 1) Avere uno schema teorico: a noi piace l’intrattenimento, non ci piace lo sforzo, ci piace più trastullarci mentalmente. Sappiamo che “funzioniamo” attraverso impulsi, desideri, bisogni ed intenzioni che danno luogo a pensieri ed emozioni che a loro volta determinano azioni e attività. Ma noi siamo ben oltre questo schema teorico di funzionamento. 2) Paura di vedere: crediamo che facendo introspezione possiamo trovare mostri, qualcosa di inaccettabile per noi e quindi abbiamo paura di cosa potremmo trovare. 3) Ricerca mirata: crediamo che conoscere se stessi significa andare a caccia di ciò che conosciamo già, battere i sentieri già noti; ma conoscere vuol dire svelare, andando oltre le conferme di cui abbiamo bisogno. 4) Giudizio riepilogativo: abbiamo bisogno di una storia da raccontarci su noi stessi, che ci identifichi in qualche modo. Però in questo modo ci sfugge la nostra complessità. 5) Esame di ipotesi o la fuga dal reale: vuol dire parlare in modo ipotetico di ciò che potrebbe essere. Ma nella pratica come si conosce se stessi? 1) L’introspezione deve essere pratica: bisogna superare gli schemi teorici ed andare nel profondo delle nostre motivazioni che ci spingono all’azione, vedendole e sentendole. 2) Coraggio e sincerità: vuol dire che nella nostra ricerca interiore bisogna riconoscere i giochi dell’ego ed essere sinceri con noi stessi. 3) Curiosità e apertura: vuol dire avere la curiosità di battere sentieri nuovi. 4) Rimanere nel quotidiano: senza ipotesi sul futuro, sui se e sui ma. 5) Rimanere nel presente: solo il presente esiste. Quanto conosci te stesso? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
R
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
1 Episodio 281 - Come superare l'egocentrismo con la meditazione 1:11:20
1:11:20
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์เล่นในภายหลัง
ลิสต์
ถูกใจ
ที่ถูกใจแล้ว
1:11:20Spesso siamo abituati ad essere concentrati solo su noi stessi. Come possiamo superare questo egocentrismo con la meditazione? La pratica può aiutarci ad uscire da noi stessi. In particolare con le pratiche sugli incommensurabili è possibile uscire da noi stessi. Ne parliamo in questo video con Fabrizio Giuliani, maestro di meditazione. Anziché osservare solamente i nostri stati, come accade nella meditazione vipassana, con la meditazione sugli incommensurabili possiamo andare oltre l’ossessione verso noi stessi. Questi stati sono definiti da Bhudda gli incommensurabili, poiché sono senza fine. Sono gli stati mentali che sono i pilastri dell’universo. In particolare questi stati sono la metta, benevolenza e fratellanza; karuna, che è la compassione (soffrire con l’altro senza voler risolvere la sofferenza dell’altro); mudita, la gioia per la gioia degli altri; upekkha, l’equanimità, la qualità mentale che è in grado di abbracciare tutto, essendo in armonia con tutto, gioie e dolori. Sono pratiche di concentrazione che hanno lo scopo di coltivare questi stati mentali ripetendo delle frasi. Tutte queste pratiche ci portano fuori da noi stessi, ci aiutano a comprendere che noi non siamo al centro dell’universo. In questo senso ci fanno superare l’egocentrismo. Come coltivare degli stati mentali specifici? Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/relazioniamoci-podcast-di-antonio-quaglietta--3209964/support .…
ขอต้อนรับสู่ Player FM!
Player FM กำลังหาเว็บ