Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.
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State Secrets: Inside The Making Of The Electric State


Host Francesca Amiker sits down with directors Joe and Anthony Russo, producer Angela Russo-Otstot, stars Millie Bobby Brown and Chris Pratt, and more to uncover how family was the key to building the emotional core of The Electric State . From the Russos’ own experiences growing up in a large Italian family to the film’s central relationship between Michelle and her robot brother Kid Cosmo, family relationships both on and off of the set were the key to bringing The Electric State to life. Listen to more from Netflix Podcasts . State Secrets: Inside the Making of The Electric State is produced by Netflix and Treefort Media.…
Angelus e Regina Coeli
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×Adriana Masotti - Città del Vaticano Non è qualcosa che si può comprare la santità, afferma il Papa, è un dono ricevuto da Dio, che se lo lasciamo crescere, può dare gioia alla nostra vita. E, precisa, è per tutti: "I santi non sono eroi irraggiungibili o lontani, sono persone come noi, nostri amici, il cui punto di partenza è lo stesso dono che abbiamo ricevuto noi, il Battesimo. Anzi, se ci pensiamo, sicuramente ne abbiamo incontrato qualcuno, qualche santo quotidiano, qualche persona giusta, qualche persona che vive la vita cristiana sul serio, con semplicità… questo che a me piace chiamare “i santi della porta accanto”, che abitano normalmente". Francesco ricorda che tutti noi siamo chiamati alla santità: si tratta di intraprendere un cammino, "da fare insieme", sottolinea, "aiutandoci a vicenda", in compagnia dei santi a cui ci lega un vincolo di amore fraterno. Infine, il Papa sollecita ciascuno di noi a porci alcune domande: "Possiamo chiederci: mi ricordo di aver ricevuto in dono lo Spirito Santo, che mi chiama alla santità e mi aiuta ad arrivarci? Io ringrazio lo Spirito Santo per questo, per il dono della santità? Sento vicini i santi, parlo con loro, mi rivolgo a loro? Conosco la storia di alcuni di essi?".…
Adriana Masotti - Città del Vaticano Le parole "rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio", dette da Gesù ai farisei e erodiani che gli vogliono tendere una trappola, a volte sono state utilizzate in modo sbagliato, afferma Francesco, interpretandole come una separazione "tra la realtà terrena e quella spirituale". E commenta: "A volte anche noi pensiamo così: una cosa è la fede con le sue pratiche e un’altra cosa la vita di tutti i giorni. E questo non va. Questa è una 'schizofrenia', come se la fede non avesse nulla a che fare con la vita concreta, con le sfide della società, con la giustizia sociale, con la politica e così via". Quello che Gesù vuol dirci, osserva il Papa, è che dobbiamo rispettare la politica e le istituzioni, contribuire con il lavoro e le tasse al vivere sociale. Ma ricordando sempre che "non apparteniamo a nessun 'Cesare' di turno perché siamo del Signore". E tornando all'antica moneta romana afferma: "Sulla moneta, dunque, c’è l’immagine dell’imperatore, ma Gesù ci ricorda che nella nostra vita è impressa l’immagine di Dio, che niente e nessuno può oscurare. A Cesare appartengono le cose di questo mondo, ma l’uomo e il mondo stesso appartengono a Dio: non dimentichiamolo!"…
Paolo Ondarza - Città del Vaticano Per Dio non è mai troppo tardi, ci cerca e ci aspetta sempre. All’Angelus oggi il Papa ha messo in guardia dal rischio di avere una relazione “mercantile” con Dio, puntata più sulla nostra bravura che sulla generosità della sua grazia. Dio, spiega, ci chiama in ogni fase della nostra vita: "la sua è una giustizia superiore" che "ripaga tutti con la stessa moneta"…
Adriana Masotti - Città del Vaticano Nel brano del Vangelo di Matteo, Pietro chiede a Gesù quante volte bisogna perdonare il fratello, se fino a sette volte. Si dimostra generoso, ma la risposta di Gesù va molto oltre: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”. La parabola del re che condona il debito al servo mentre quest’ultimo non ha misericordia verso un suo compagno, dice come è fatto Dio. Il Papa afferma:"Il messaggio di Gesù è chiaro: Dio perdona in modo incalcolabile, eccedendo ogni misura. Lui è così, agisce per amore e per gratuità. Dio non si compra, Dio è gratuito, tutto è gratuità. Noi non possiamo ripagarlo ma, quando perdoniamo il fratello o la sorella, lo imitiamo. Perdonare non è dunque una buona azione che si può fare o non fare: è una condizione fondamentale per chi è cristiano". Francesco spiega che il perdono connota il cristiano perché ognuno di noi “è un perdonato o una perdonata” e perdonandoci a vicenda possiamo seminare il suo amore intorno a noi: "Fuori del perdono, infatti, non c’è speranza; fuori del perdono non c’è pace. Il perdono è l’ossigeno che purifica l’aria inquinata dall’odio, è l’antidoto che risana i veleni del rancore, è la via per disinnescare la rabbia e guarire tante malattie del cuore che contaminano la società. Il Papa quindi conclude proponendo un “piccolo esercizio”: "Proviamo a pensare a una persona che ci ha ferito e perdoniamola: questo ci farà bene, ci restituirà la pace nel cuore".…
Benedetta Capelli - Città del Vaticano "Il fenomeno migratorio rappresenta una sfida non facile, come vediamo anche dalle cronache di questi giorni, ma che va affrontata insieme, in quanto essenziale per il futuro di tutti, che sarà prospero solo se costruito sulla fraternità, mettendo al primo posto la dignità umana, le persone concrete, soprattutto le più bisognose". Così Papa Francesco al termine della preghiera mariana ricordando la prossima visita apostolica a Marsiglia, 22-23 settembre, per la conclusione dei “Rencontres Méditerranéennes”, iniziativa che mette al centro anche l'immigrazione. Nei suoi pensieri pure l'Ucraina e i Paesi che vivono le drammatiche conseguenze della guerra.…
Adriana Masotti - Città del Vaticano “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?” In genere, afferma Francesco, la gente pensa bene, per molti Gesù è "un grande maestro", una persona "buona e coerente”. Ma tutto questo è troppo poco, Gesù non vuol essere visto come un personaggio del passato, e vuol sapere che cosa pensano i discepoli di lui e lo chiede anche a noi: "Chi sono io per voi, adesso?". "Cristo non è un ricordo del passato, ma il Dio del presente - afferma il Papa -. Se fosse solo un personaggio storico, imitarlo oggi sarebbe impossibile (...). Invece Gesù è vivo: ricordiamo questo, Gesù è vivo, Gesù vive nella Chiesa, vive nel mondo, Gesù e ci accompagna, Gesù è al nostro fianco". Gesù accoglie le nostre fragilità e cammina con noi "nei sentieri più difficili" della vita. Dunque, non siamo soli. Il Papa prosegue: "Non scoraggiamoci se a volte la cima della vita cristiana sembra troppo alta e la via troppo ripida. Guardiamo a Gesù: guarda a Gesù, sempre; guardiamo a Gesù che cammina accanto a noi, che accoglie le nostre fragilità, condivide i nostri sforzi e appoggia sulle nostre spalle deboli il suo braccio saldo e gentile. Con Lui vicino, anche noi tendiamoci la mano gli uni gli altri e rinnoviamo la fiducia". Francesco conclude suggerendo a ciascuno di noi di chiedersi oggi: "Gesù è davvero vivo nella mia vita, Gesù vive con me? E' il mio Signore?"…
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano Nella sedicesima domenica del Tempo Ordinario, dopo la preghiera dell’Angelus, davanti a 20 mila fedeli in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha lanciato un appello ai governi europei e africani, per il soccorso alle migliaia di migranti intrappolati e abbandonati da settimane, “tra indicibili sofferenze” in aree desertiche dell’Africa settentrionale. Rivolgo il mio appello, in particolare ai capi di Stato e di Governo europei e africani, affinché si presti urgente soccorso e assistenza a questi fratelli e sorelle. Il Mediterraneo non sia mai più teatro di morte e di disumanità. Il Signore illumini le menti e i cuori di tutti, suscitando sentimenti di fraternità, solidarietà, e accoglienza. Francesco ha ricordato anche che si stanno sperimentando, “qui e in molti Paesi, eventi climatici estremi”: da una parte molte regioni sono interessate “da ondate anomale di caldo e colpite da devastanti incendi”; dall’altra, in tanti luoghi vi sono nubifragi e inondazioni, “come quelle che hanno flagellato nei giorni scorsi la Corea del Sud: sono vicino a quanti soffrono e a coloro che stanno assistendo le vittime e gli sfollati. E, per favore, rinnovo il mio appello ai responsabili delle Nazioni, perché si faccia qualcosa di più concreto per limitare le emissioni inquinanti: è una sfida urgente e non si può rimandare, riguarda tutti. Proteggiamo la nostra casa comune! Infine, presentando il nipote e la nonna che si sono affacciati al suo fianco il Papa ha ribadito che oggi, “mentre molti giovani si apprestano a partire per la Giornata Mondiale della Gioventù”, si celebra la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, e invitato a promuovere un’alleanza tra le generazioni, di cui c’è tanto bisogno, perché il futuro si costruisce insieme, nella condivisione di esperienze e nella cura reciproca.…
Michele Raviart - Città del Vaticano Nella catechesi Francesco ribadisce l’importanza di essere fedeli al Vangelo, che anche oggi comporta violenze e persecuzioni. Spesso, infatti, si dà la priorità a realtà di secondo piano ed è necessaria qualche rinuncia “di fronte agli idoli dell’efficienza e del consumismo” per non perdere ciò che conta davvero. L'unica cosa da temere, spiega, è buttare via la propria vita…
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano Desidero esprimere la mia gratitudine a quanti nei giorni del mio ricovero al Policlinico Gemelli, mi hanno manifestato affetto, premura e amicizia e mi hanno assicurato il sostegno della preghiera. Questa vicinanza umana e vicinanza spirituale è stata per me di grande aiuto e conforto. Grazie a tutti! Grazie a voi! Grazie di cuore! Prima della preghiera dell’Angelus, commentando il Vangelo domenicale, il Papa sottolinea che il cuore dell’annuncio evangelico è “la testimonianza gratuita, il servizio” e che stando vicini a Dio “vinciamo la paura e sentiamo il bisogno di annunciare” il suo amore. La vicinanza di Dio, spiega Francesco, è il primo annuncio da dare: testimoniare che Dio è Padre, che solo lui ci dà quella gioia e quella pace che noi stessi non possiamo procurarci. Ma come farlo, si chiede... Nel Vangelo Gesù racconta e raccomanda non di non dire tante parole, ma di compiere tanti gesti di amore e di speranza nel nome del Signore. Vi dico una cosa: A me lasciano perplesso e molto perplesso, sempre, i “parolai” con il loro tanto parlare e niente fare. Il Pontefice si domanda poi se tutti noi, che crediamo nel Dio vicino, confidiamo in Lui, se sappiamo guardare avanti con fiducia, se sappiamo sederci sulle ginocchia del Padre con la preghiera, con l’ascolto della Parola, accostandoci ai Sacramenti? E, infine, stretti a Lui, sappiamo infondere coraggio agli altri, farci vicini a chi soffre ed è solo, a chi è lontano e pure a chi è ostile? Questa è la concretezza della fede. È questo che conta.…
Adriana Masotti - Città del Vaticano "Lo Spirito Santo non ci lascia soli mai, sta vicino a noi, come un avvocato che assiste l’imputato stando al suo fianco". La vicinanza dello Spirito Santo è il primo aspetto su cui Papa Francesco invita a riflettere nel corso della sua catechesi al Regina Caeli di questa domenica. Lo Spirito Santo, afferma il Papa, "è un compagno di vita: "Certo, lo Spirito Paraclito è esigente, perché è un amico vero, un amico fedele, che non nasconde nulla, che ci suggerisce cosa cambiare e come crescere. Ma quando ci corregge non ci umilia mai e non infonde mai sfiducia; al contrario, ci trasmette la certezza che con Dio ce la possiamo fare, sempre". Lo Spirito Santo come avvocato, prosegue Francesco, ci difende e lo fa anche di fronte a noi stessi quando ci sentiamo falliti, quando ci sentiamo respinti dal mondo, perché non corrispondiamo ai suoi modelli e "di fronte al diavolo, che è per eccellenza l’accusatore che fa di tutto per farci sentire incapaci e infelici". Lo Spirito ci aiuta ricordandoci le parole di Gesù sul Padre che è nei cieli. E Francesco conclude: "Se invochiamo lo Spirito, impariamo ad accogliere e ricordare la realtà più importante della vita, che ci protegge dalle accuse del male. E qual è questa realtà più importante della vita? Siamo figli amati di Dio".…
Benedetta Capelli - Città del Vaticano Il pensiero alla martoriata Ucraina e ai bambini vittime di violenze. Papa Francesco al termine del Regina Caeli invoca il dono della pace per il Paese dell'Est Europa invitando a pregare la Supplica della Vergine di Pompei. Poi salutando l'associazione Meter, impegnata nel contrasto della violenza sui minori, esorta a guardare nei piccoli il Cristo Bambino che lì "vi aspetta".…
Cecilia Seppia - Città del Vaticano Non perdiamo di vista la meta, non lasciamoci travolgere dal presente ma seguiamo Cristo che è la via per la felicità che non tramonta. Francesco al Regina Caeli ricalca le parole del Vangelo e indica la bussola per raggiungere il posto preparato da Dio per noi: fede, amore e vicinanza verso gli altri.…
Rileggere la propria vita con Gesù, ogni giorno. È l'invito del Papa nella terza Domenica di Pasqua
Benedetta Capelli - Città del Vaticano “Noi dove cerchiamo il Risorto?”: chiede il Papa al Regina Caeli commentando il Vangelo odierno rispondendo che è nella comunità, nella Chiesa con “tutti i suoi limiti e le sue cadute”, nel Corpo di Cristo dove si “trovano impressi, ancora e per sempre, i segni più grandi del suo amore. "Chiediamoci però se, in nome di questo amore, in nome delle piaghe di Gesù, siamo disposti ad aprire le braccia a chi è ferito dalla vita, senza escludere nessuno - afferma Francesco - dalla misericordia di Dio, ma accogliendo tutti; ciascuno come un fratello, come una sorella. Dio accoglie tutti".…
Tiziana Campisi - Vatican News Al Regina Caeli del Lunedì dell’Angelo, Francesco evidenzia che quando facciamo conoscere il Signore, Lui ci viene incontro. Come è successo alle donne discepole che, non scoraggiate da angosce e timori, si recano al sepolcro di Gesù e, trovatolo vuoto, corrono a riferire tutto agli apostoli e incontrano il Maestro. Il modo per stare vicini a Dio non è tenerlo per noi, dice il Pontefice, non parlandone per paura di giudizi e critiche, ma annunciarlo, senza però fare propaganda o proselitismo.…
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